venerdì 5 marzo 2010

L'Infinito

Non vi preoccupate, non è una puntata delirante sulla scienza, fantascienza, fisica, matematica o tutto quanto concerne il simbolo °°, questa è la settimanale/quindicinale uscita della rubrica "Sentieri e Parole" ed oggi siamo al cospetto di lui: L'Infinito Abramo.
P.S.: io ci sono arrivato da solo a capire il perchè di questo sopranome, ma per chi non lo conosce.......unitevi a noi per un giorno o meglio ancora per un all day long e lo scoprirete. 


D: Quando hai cominciato ad andare in mtb?

R: Ho iniziato a andare in mtb nei primi mesi del 2007 con "Il Bestia".
E' cominciato tutto per curiosità, una prospettiva nuova di vedere la montagna mantenendone però eguele rispetto.
Dopo circa 6 settimane la prima discesa tosta, la mitica H di Finale Ligure e nonostante una scarsa preparazione ed un mezzo non proprio adatto per tale impresa (una "Ottobici" con forca a molla da 5 centrimeti di escursione, i V-brake come freni e il cambio a 21 velocità) riuscii quasi incolume a raggiungere la fine.

Di questo sport quello che mi piacque subito fu: lo spirito di aggregazione e la solidarietà (nessuno viene lasciato in dietro), ma soprattutto il contatto con MADRE NATURA. C'è anche un' altra cosa, questa un pò più fisica ed è quel nodo allo stomaco che ti viene quando stai per iniziare una discesa; ecco, di questo non potrei farne proprio più a meno.

D: Chi ti ha fatto conoscere questo sport?

R: La colpa fu sicuramente di ALE e SARA; i loro racconti mi appassionarono a tal punto da voler provare. Le prime uscite non furono proprio tutte rose e fiori, ma la discesa già da allora cancellava la fatica della salita. A differenza di tanti altri (i vari xc racer che ho incontrato), loro mi avvicinarono a questa disciplina con la giusta prospettiva, dandomi il passo in salita senza farmi sfiancare e standomi di fronte nelle discese così da vedere come e dove mettere le ruote, quindi tanto di cappello a questa coppia free-ride.

D: Durante la settimana riesci ad uscire/allenarti?
R: Eccoci arrivati alla nota dolente l'allenamento. Purtroppo non mi alleno ne quanto vorrei ne quanto dovrei, visto la mia mole tipo rinoceronte ( 1.79 di altezza per 105 kg di peso). In autunno/inverno faccio un' uscita la settimana sempre di domenica che può variare dalle 2 alle 6 ore, mentre da tarda primavera, fino a tutta l'estate, riesco ad inserire altre 2 uscita infrasettimanali da non più di 2 ore ciascuna.
La causa principale della mia poca costanza purtroppo è il lavoro che riempe gran parte della giornata , visto però i tempi che corrono non lamentiamoci troppo.

D: Quale sentiero ci fai fare oggi? Descrivimi questo sentiero ed il perchè di tale scelta.
R: Il sentiero che ho scelto per voi oggi in realtà..........sono due ed entrambi partono dal paese di SANTA LUCIA.
Io li conosco come "Il sentiero del cimitero" ed "Il sentiero di Montebello". Entrambi corti, veloci e divertenti; sentieri adatti a chi ha voglia di fare nel poco tempo a disposizione.
La partenza è da Capezzano Pianore, una frazione di Camaiore che si sviluppa lungo la Sarzanese (la strada principale). Ne percorriamo un paio di chilometri in pianura per scaldarci in direziona Pietrasanta, poi imboccata una strada secondaria anch'essa asfaltata, ma poco transitata, iniziamo a salire dolcemente fino ad arrivare ad un uliveto; qui mettiamo alla prova equilibrio e fiato con una pettata mozzafiato che prosegue in maniera più blanda fino alla piazza del paese di SANTA LUCIA. In certe ore del giorno si gode il panorama della riviera che, vista da qua, è veramente magica. Un sorso d'acqua alla fontanella e giù tutto d'un fiato da questo stretto sentiero che costeggia il cimitero.
Il percorso è terra misto sasso ed in qualche punto questo ultimo molto frastagliato; metti le ruote al posto giusto ed il pizzicotto è garantito. Numerosi sono i tornantini e uno tira l'alto; poi sul finale: qualche gradino di pietra, esse e curva a gomito a sinistra il tutto condito da bruschi cambi di pendenza......ed il sentiero è finito. Una breve risalita, nuovamente su asfalto, ci porta in pochi minuti all'attacco dell'altro sentiero, quello che scende da Montebello. E' stato il mio primo sentiero in assoluto ed è purtroppo quello che il fuoco prima e le piogge torrenziali poi hanno massacrato di più nelle nostre zone.
Non ci sarebbero estreme difficoltà in se per se, le curve sono larghe e la pendenza è giusta per cazzeggiare, ma come ho detto il fondo è in continuo cambiamento ed alla fine non sai mai cosa aspettarti. Una prima parte più veloce, la seconda più lenta ma leggermente più guidata lo caratterizzano e giù fino al ruscello, il confine naturale che dichiara la fine del percorso.

D: Da 1 a 10 che voto dai a questo trail?

R: Io dò un bel 5. E' un buon campo scuola per chi vuole fare pratica anche in notturna, facile da raggiungere a divertente anche con la pioggia.

D: Quali sono le sue potenzialità?

R: Non può essere potenziato più di tanto nemmeno attraverso strutture in quanto il territorio non lo privilegia.
Creazione di linee alternative? Forse, ma sarà da vedere in futuro; infondo va bene anche così.

D: Che cosa è per te il neonato team A.S.D. HUTR/Biker Inside? Cosa potrà dare per il territorio?
R: Per me è un ufficializzazione di quello che finora era una semplice passione. Lo spirito con il quale è stato fondato il taem mi piace molto; la voglia di fare non ci manca, l'entusiasmo nemmeno ed il resto lo vedremo strada facendo.

Grazie dell'intervista.
A presto L' INFINUTO ABRAMO 

5 commenti:

  1. Infinito rispetto per l'infinito Abramo!!

    Va bene anche un percorso da 5...

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  2. ma ci dobbiamo preoccupare?
    come mai in questa foto il nostro "infinito" indossa solo il casco e non tutto il resto dell'armatura???

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  3. Dimenticavo...il percorso da 5 alla fine secondo me merita ampiamente la sufficienza...e diventa un anello da almeno 8 per le notturne !!!
    Preparatevi ragazzi che presto inizia la stagione AL BUIO !!!

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