mercoledì 28 aprile 2010

48,49,50,51,52... Wow!

Un dolce suono d'arpa interrompe il mio sonno.
La sveglia indica che è arrivato il momento di uscire dal torpore mattutino e preparare, ancora una volta, tutto l'abbecedario per la trasferta ligure.
Non faccio in tempo ad alzarmi che mi rendo conto che fuori sta venendo giù il finimondo: dopo la neve di San Bartolomeo ora è il momento del diluvio.
La mia preoccupazione dura pochissimo: siamo nella conca camaiorese e quindi, fuori dai confini, la situazione non può che essere migliore...
Giusto il tempo di una bella colazione che è già il momento di partire con la macchina per andare a prendere lo "straniero", nonchè velocissimo: Dieghino.
Nonostante il leggero anticipo, al "solito" parcheggio, troviamo IlBestia col suo ipermegagalattico furgone. Poco dopo arrivano anche gli altri due compagni di avventura: il mitico Maruccio e il Cug. Marco, che si è sparato una trasferta lunghissima per partecipare alla gara con la family.
MTB, compagnia, serenità, spensieratezza ed un pizzico di pazzia.
Gli ingredienti ci sono tutti per passare due giorni di puro divertimento.
Dopo poco più di un'ora siamo a Sestri Levante ed in pochi minuti siamo già pronti per la prima risalita furgonata.
Il percorso lo conosciamo, ma la voglia di provare la helmet cam acquistata, ci "costringe" ad un ulteriore giro di prova su tutte le prove speciali che, vista l'imminenza della gara, non può che farci bene.
Poco dopo le 14:30 (credo) arriva il momento di chiudere la session "criceto style" per andare a regolarizzare l'iscrizione.
Qui la prima sorpresa: 48,49,50,51,52.
Non è un'estrazione del lotto, sono i numeri di partenza dell'allegra combriccola in quel di Sestri! Cioè... Nei primi 50!
Il pensiero è unanime: siamo tra la gente che camina (perdonatemi il camaiorese) forte, c'è bisogno di una bella prestazione da parte di tutti.
Due ore più tardi, quando ormai le preoccupazioni sono svanite, siamo per le strade cittadine a provare il percorso del prologo.
Mi guardo intorno, c'è tanta gente, molti hanno il race-mode attivato.
Intravedo Karim Amour e ripenso al video che ho postato sul mio profilo di Facebook che ha come protagonista proprio il francese... Non ci credo, non mi sembra nemmeno vero!
Giusto il tempo di scambiare quattro chiacchiere col cameramen ufficiale del Superenduro, in preda ad una tempesta intestinale, che è il momento di presentarsi sulla linea di partenza.
5-4... Eccoci di nuovo qua!!! E giù con le solite domande: ma il casco sarà chiuso?! Le protezioni saranno posizionate!?...3... Cazzarola! Devo partire, il piede trema!...2... Dai, su!...1... E di sto cazzo di via!...VIAAA... SBRAAAAMMM a manetta!!!
Devo ammetterlo, il Prologo sarà banale quanto ti pare ma tutta la gente presente alle transenne mi ha fatto sentire un vero professionista!
Poco dopo, sulla linea del traguardo, arriva anche Simone...
Le sue parole rimarranno nella mia mente per sempre: "Oh, sulla spiaggia ho stiacciato un gatto! Cosi, TRAAAAN, con tutte e due le rote!"
Non ci credo! Su 350 persone proprio quando passava il più grosso doveva attraversare!? (n.d. fortunatamente il gatto disponeva ancora di qualche vita e "credo" si sia salvato)
Nel giro di 5 minuti siamo di nuovo tutti insieme a ridere e scherzare.
La giornata volge al termine ed è giunto il momento di tornare ai nostri mezzi per rimpatriare e riposarci per il giorno seguente.
Ah dimenticavo, proprio in questo momento siamo testimoni di uno dei manual più lunghi della storia: Dieghino si sarà fatto almeno 1,5 Km impennato su una ruota, compreso, nell'ordine: attraversamento di un semaforo, di una rotonda e di un incrocio!
Che sport la MTB! (cit.)

Ci risiamo, la sveglia suona impietosa: ore 6:15.
Troppo presto, la nottata mi sembra volata via come un batter di ciglio.
Sorprendentemente, però, mi sento riposato.
Intorno alle 7:20 l'allegra combriccola è di nuovo tutta riunita.
Altro viaggio... L'azienza che gestisce le austrade non dovrebbe più farci pagare il pedaggio: nell'ultimo mese, sull'autostrada litoranea, c'abbiamo fatto il cosidetto solco!!!
Nella zona del paddock abbiamo giusto il tempo di vedere la classifica del prologo.
Ore 10:20, si parte!


La prima risalita è estremamente comoda.
La prima PS è un delirio.
Tra salti di catena e cadute, tutti e cinque riusciamo a portare a termine questa terribile prova, la più temuta!
Le risalite prese col giusto approccio scorrono via tranquille, cosi come le altre prove speciali e cosi, dopo quasi 5 ore e mezza di gara, arriviamo al traguardo, stanchi, provati e felici di aver concluso la gara.
Anche questa volta il divertimento ci ha ripagato di tutti gli sforzi fatti, tant'è che certe volte mi chiedo come ho fatto a scoprire il mondo della mtb cosi tardi... Vabhè, l'importante è esserci arrivati!




HUTR HUTR HUTR

Ecco i nostri portacolori alle prese con le prove speciali di Sestri Levente (c'è anche l'intruso).





riprese: Nicola Merciadri con helmet cam HD

montaggio: @one

musiche: royaltyfree (grazie per il fischio :-)).

domenica 25 aprile 2010

in quattro basta un cubo







"... allora ci si sveglia presto e si viaggia tutta la notte."

con queste folli parole decidemmo di partire per gli UK in furgone, evitando l'aereo (e meno male visti i casini poi capitati a causa del vulcano!).
e così è stato! alle 3 del mattino milk, barella e lo zio farnafa erano da me, in valle d'aosta, a caricare i bagagli sul furgone... e via!

io guido, i toscani fanno i turni con microsonni da 7 minuti. il paesaggio scorre veloce, la notte si schiarisce, si fa giorno... arriviamo a calais, dove prendiamo il traghetto. tutto va bene, tutto fila liscio, nessun intoppo.

bruciamo litri di gasolio per giungere a destinazione, ci fermiamo agli autogrill francesi e inglesi a mangiare ogni schifezza possibile.

intanto spolpiamo il cubo di plastica con le gomme da masticare, una alla volta. sembrano cubetti di naftalina.

arriviamo al campeggio che è quasi buio. troviamo il nostro contatto, ci installiamo, prepariamo le bici, e andiamo a scroccare la cena.
dopo mangiato ci rintaniamo nel furgone a mangiare fontina e mocetta (tutta roba artigianale, da leccarsi i baffi). un goccio di genepy poi si va a dormire. non perchè siamo super seri e sportivi, ma perchè siamo sfatti dal viaggio.

il giorno della gara è un miscuglio di colori, di profumi (bacon e uova a colazione...) potrei scrivere per ore. mi viene solo in mente la capacità di non prendersi troppo sul serio dei singlespeeder inglesi, ma tutti in generale. si sta bene, non sembra di essere ad una gara.

la gara in sè è stata un massacro. ogni giro circa 12km. 3 giri previsti, ma il quarto, a sorpresa, mi ha destabilizzato obbligandomi ad arrancare per i sentieri inglesi con il timore di svenire sotto una pianta e di non venire mai più ritrovato; la sosta non prevista per dissetarmi in un ruscello la dice lunga sulla mia condizione del momento!
nonostante tutto mi piazzo tra i 20 e i 25, ma, al di là di questo, non ricordo di un solo istante in cui non ho goduto del percorso fantastico e delle capacità medie degli altri biker (di un altro pianeta rispetto a ciò che si vede in genere nelle nostre granfondo!).

per rientrare al camp, un calvario, coronato da una lunga salita su asfalto al 17%. gambe ciao!!!

dopo qualche birra partecipiamo alla gara di bike throwing (lancio della bicicletta) dopo un timido tiro mio, di barella e di milk (mentre farnafa fotografa le pecore) capiamo che le chances sono ancora una volte mie.
così dopo vari lanci mi ritrovo "in finale" con un crucco di due metri che sarà pesato, sì e no, 120kg. grazie ad un rimbalzo fortunato supero la distanza e mi aggiudico la gara.
al grido di HUTR HUTRportiamo a casa il trofeo!

la domenica si riparte di buon'ora con già l'idea di spezzare il viaggio in due.
ci si ferma infatti a troyes, in francia,a circa metà strada.

del viaggio è stata la parte che ho preferito.
passeggiare per le vie del centro storTico (qui gli architetti non usavano il righello!) con i miei compagni di avventura e anche la mediocre cena è stata per me una cena da re, grazie all'ottima compagnia. così, dopo una birretta post cena siamo andati a letto.

l'indomani di nuovo in viaggio.
ora il paesaggio si fa via via più familiare, i monti si fanno sempre più alti man mano che ci avviciniamo al confine con l'italia.



quando vedo il monte bianco mi sento già a casa. al solito, un pensiero silenzioso va al mio babbo, che riposa lassù dopo avermi trasmesso la passione per le biciclette che oggi mi ha portato a vivere questa fantastica trasferta. un grazie è doveroso!

mi fermo a chamonix per mostrare un pò di ghiacciai ai miei compari, per far vedere e vivere un pò quello che faccio io in inverno. il loro entusiasmo mi fa piacere.

dopo il tunnel, ancora una volta, apriamo la scatola delle gomme. sono quasi finite. il nostro viaggio è concluso, con un sapore di avventura che nemmeno le vivident possono celare...

e così constatiamo che in quattro ne basta un cubo!

giovedì 22 aprile 2010

Lentamente muore


Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicita'.

Pablo Neruda

... spero vi piaccia....
spero che tutto ciò continui.....

mercoledì 21 aprile 2010

6 mesi son passati, ma finalmente

è arrivata
Chiaramente sono già iniziati i primi upgrade
per i quali porgo un dovuto ringraziamento al nostro sponsor ZETA BIKE COMPONENTS
Ora non resta che provarla per poi riferirvi l'effetto che fa. Speravo di uscire già oggi nella pausa pranzo, ma vediamo il tempo cosa dice.

Pogno, Team HUTR presente!

Ore 4.20 la sveglia suona e inizia l'avventura del nostro Superenduro, Sauro passa a prendermi e partiamo con il suo mitico furgoncino. Deviazione a Viareggio per prendere le tessere da Simone e tempestando Sauro di chiacchiere arriviamo in loco, le cime delle montagne sono tutte innevate il che fa presagire che fino al giorno prima non deve essere stato un meteo favorevole.

Facciamo le prime conoscenze trovando subito un gruppo di fiorentini, e grazie a loro riusciremo a fare 4 discese di prova (ci hanno riportato tre volte a riprendere la macchina).

La P.S.1 è bella ma molto fangosa quindi è d'obbligo l'immediata sostituzione delle gomme e dei pedali SPD con dei più rassicuranti FLAT, una speciale non molto tecnica ma abbastanza veloce e con alcuni tratti da rilanciare in salita e una bella pedalata in piano finale.

A questo punto inizia il sabato nero di Sauro che pur avendo una fiammante Cannondale Moto nuova di zecca rompe in successione 2 volte la catena ed esplode la ruota anteriore con fine prova rigorosamente a piedi imprecando come un turco: avevo il timore che volesse tornarsene a casa.

Ma dopo aver provato la P.S.2 senza problemi (evviva) e vedendolo arrivare a fine prova in bici(era ora) con un sorriso a 32 denti tutto si è risolto per il meglio.

La P.S.2 era la più tecnica e divertente della gara, decine e decine di bob, compressioni e radici, diversi saltini ed anche 6 o 7 rilanci piuttosto lunghi ad inizio prova che ti stroncavano se non eri preparato più che bene.

A questo punto rimaneva un dilemma , ce la faranno i nostri eroi ad arrivare in cima alla salite che si preannunciavano lunghe e con molto dislivello????

All'ottimo agriturismo nei pressi di Pogno devo dire che non abbiamo avuto bisogno della ninna nanna per addormentarci, eravamo decisamente stanchi.

Dopo una lunga diatriba su come rimettere l'orologio per l'entrata in vigore dell'ora legale siamo riusciti a svegliarci all'ora giusta e dopo una lauta colazione ci siamo avviati in direzione di Pogno.

La giornata è stupenda, sole a palla, temperatura ideale, alle 11 è il nostro turno e parte l'avventura Superenduro.

La prima risalita è abbastanza lunga quasi tutto asfalto ma si fa noiosa perchè il mio compare alla partenza che non è Sauro, dopo pochi km non tiene il ritmo ed io decido di andare del mio passo.

Il ritmo è buono e con meraviglia arrivo alla P.S.1 con 20 minuti di anticipo, dopo neanche un minuto arriva anche Sauro, ci facciamo una bella colazione al ristoro, controlli alla bici e via per la prima prova cronometrata. Tutto ok e ci apprestiamo alla seconda risalita che si preannuncia più corta ma molto verticale ed infatti arriviamo su con pochi minuti di anticipo giusto il tempo di un sorso d'acqua e si parte per la P.S2: uno dei single più belli che abbia mai fatto, duro perchè era molto pedalato ma bellissimo.

La speciale tutto ok, ma adesso iniziano i problemi fisici per me ma sopratutto per Sauro che viene assalito dai crampi alle gambe.

Io ho un accenno di crampi subito appena ripartito e quindi decido di farmi un po' di strada a piedi per rilassare i muscoli, ma presto scopro che la mia idea è seguita da diversi concorrenti e quindi formiamo un gruppetto di “spingitori”.

Dopo un Km decido di rimontare e insieme ad un ragazzino di Milano mi lancio nella terza ed ultima risalita, la media si fa molto più bassa e il tempo stringe, da metà salita in su inizio a trovare i primi casi di "krampus violentus", almeno sette o otto concorrenti in preda a crampi, ma non mi potevo fermare ero in ritardo storico.

Fortunatamente ci siamo fatti forza l'uno con l'altro e siamo riusciti ad arrivare in cima con quattro minuti di vantaggio che mi hanno permesso di rifocillarmi e prepararmi per la Ps.

Sauro però ha avuto una sorte un po' peggiore in quanto assalito dai crampi si è fatto massaggiare dal dottore per almeno mezzora, ma stoicamente è arrivato in cima anche lui con circa 1 ora di ritardo.

Io lo davo per disperso ma alla fine te lo vedo arrivare sotto al traguardo con le braccia alzate e alla domanda del commissario: ma cosa hai da esultare? Lui con occhi iniettati di sangue gli risponde: io la gara l'ho vinta più del primo, sono arrivato in fondo!!! Il tutto si stempera in una gran risata generale.

In definitiva possiamo dire di aver fatto una PRO più che una Sprint in quanto le altimetrie erano un po' falsate rispetto ai limiti massimi di una Sprint.
Il GPS di Sauro a fine gara segnava 1430 mt di dislivello pos.

giovedì 15 aprile 2010

Le gare del fine settimana - HUTR HUTR HUTR

Damiano Bigini (aka Barella), Stefano Calamandrei (aka Farnafa), Simone Del Sarto (aka Milk) e l'oriundo Marco Nicoletti (aka Yoda) vanno in trasferta qui:
(questo è il link se ne volete sapere di più http://ssec10.blogspot.com/)

Simone Tabarrani (aka Il Bestia), Nicola Merciadri (aka Il cugino del Bestia) e Massimiliano Pardini (aka Marilù) saranno qui:
 

Poi c'è anche chi rimarrà in zona a farsi un giretto domenicale, ma quella è un'altra storia :-)

HUTR @ SSEC2010: BIKES


OnOne Inbred 29" (cappuccino express) - MILK - 33x19

Niner MCR9 (the brazilian show) - Barella - 33x19

MORE TO COME....

HUTR @ SSEC2010

Ragazzi, ci siamo.
Tra meno di 24 ore partirà la nostra avventura brancaleonesca verso Albione per partecipare al Campionato Europeo Singlespeed.

Non so come, ma in qualche modo cercheremo di tenervi aggiornati: gossip, notizie, puttanate, tutto quanto fa singlespeed solo per voi, solo dal meglio team, solo e tutto sempre con HUTR!

Alzate il vostro grido al cielo: HUTR HUTR HUTR!!!

A presto fratellini e sorelline, i vostri guerrieri:
Barella, Yoda, Zio Farnafa e Milk.

lunedì 12 aprile 2010

Mi sono "permesso"... Adesso però vogliamo le foto!!!

Stamane,al piazzale più hot della WestCoast c'e stata la presentazione ufficale del "The Brazilian Show". Pochi i curiosi accorsi,visto le pessime condizioni meteo, molti anzi moltissimi gli addetti ai lavori.Al termine del giro, un classico Barattini in versione Uk,i giornalisti hanno stressato di domande Chris Sugai e Steve Domahidy (fondatori di Niner).Grande dispiacere negli occhi di Fiougii,l'artigiano coreano fondatore di KankerBikes non che collaboratore di Foes;lui stesso ha dichiarato:- è un dispiacere non essere riuscito a portare Barella a bordo dell' OcchielloS-volanteS (l'escusivo telaio 29er specifico SS realizzato dalla factory Koreana), sia chiaro non è stata una scelta dettata dai soldi, Barella per una volta ha voluto puntare su un marchio più commerciale e coi tempi di realizzo piu celeri rispetto alla nostra lenta artigianale produzione,ribadisco è un dispiacere-
Tutti i giornalisti hanno domandato a Chris e a Steve,come la scelta fosse caduta sul Barella ;Chris ha risposto:(riporto testuali parole) - Perche Barella?? Certo Barella non è un top rider e mai lo sarà, ma è un rider al top a livello di puttanate. Che vada forte o piano,nel bene e nel male si parlerà sempre di Barella e del suo The Brazilian Show, in più lo vedete anche voi è un ragazzo che potrebbe camminare sulle passerelle di Valentino o Versace,è sempre disponibile, è educato,è uno che non si limita, ma soprattutto è uno sereno ed è uno che si sente fortunato solamente per il fatto di andare in MTB. Adesso puo iniziare il Barella'show..


dopo che ho letto queste parole.... ho capito perchè sia il NOSTRO PRESIDENTE!!!!!!!

venerdì 2 aprile 2010

The @one's job

Credo di aver trovato finalmente poso nei confronti di questa storica bicicletta. Si tratta di un telaio primi anni '70 di mio padre, marca Torpado, nata come bici da corsa e quasi subito trasformata in mezzo da passeggio mediante l'innesto di un manubrio a bacchetta.
Passano gli anni e mio padre smette di usare la bici come mezzo di trasporto e per successione diretta eccola arrivare nelle mie mani.
Cerco di rimetterla subito su strada mediante una prima fase che consiste in:
- togliere completamente il cambio Campagnolo ormai distrutto ed i freni mal funzionanti
- sostituire il tutto con una ruota con contropedale a tre marce Shimano Nexus e manubrio tagliato di qualche cm. per parte.
In questi giorni mi sono deciso/fissato nel ritrasformala corsaiola come era alla nascita, ma con ulteriori modifiche dovute dal fatto che il cambio precedente poteve essere messo esclusivamente su manubrio "dritti" e così ecco nascere l'idea della ruota single speed (42-16) sempre, chiaramente, contropedale.
Il resto lo potete vedere voi stessi in questa foto.