sabato 27 febbraio 2010

HUTR/BIKERINSIDE TEAM JERSEY

Questa sarà la maglia che contraddistinguerà gli alfieri del TEAM HUTR/BIKERINSIDE agli eventi di questo 2010.

La maglia è prodotta da Angler Active Wear di Grosseto, e si distingue per gli ottimi materiali utilizzati, sarà disponibile in due "tagli": uno più classico, denominato XC, ed uno più rilassato chiamato AM.
La maglia verrà fornita a tutti gli iscritti, ma sarà disponibile anche per coloro che vorranno averla senza essere tesserati col nostro team agonistico.

LE TAGLIE
Per facilitare la scelta della taglia giusta potete consultare questa tabella. Considerate che le maglie, sia AM che XC, hanno una vestibilità che tende più all'aderente che al largo.


Se avete ancora dubbi od incertezze non esitate a scriverci.

Sì, LA VOGLIO!
Come fare per avere la splendida maglia del team più HOT della west coast? Semplice, inviateci una mail a hutr200@gmail.com indicando la taglia ed il tipo di maglia scelto e i vostri dati e vi risponderemo indicandovi costi e modalità di pagamento.

DISPONIBILITA'
Sono ancora disponibili le seguenti taglie:

AM
L (2)
XL (3)
XXL (5)

XC
6 (2)
7 (1)

lunedì 22 febbraio 2010

Mi sembrava, ma........

come una rondine non fa Primavera, nemmeno un fiore deve far sperare in ciò.


Un orario inconsueto quello della mia partenza domenicale, ma vista la decisione di non far parte per la comitiva HUTR/Biker Inside - CAI per Montemarcello, potevo optare dove, quando e con cosa andare. 
Mi sveglio, faccio una bella colazione con Arturo e mi arriva un messaggio da parte di un mio amico che vuol riprendere la bici dopo un lungo periodo da assenza causa una caduta dalla moto che gli è costata una cervicale assurda. 
Alle 10.00 me lo sento arrivare sotto casa e si parte. Non siamo mai riusciti a raggiungere insieme il Monte Calvario e visto che lui preferisce fare una sola salita, optiamo per questa a me gradita scelta. 
Durante il tragitto ripenso alle parole dell'Iguana a proposito della mia voglia di ombra, ma anche questa volta non sono io a decidere il tragitto e.....non avrò mica attaccato una specie di virus?
Arriviamo a Basati e prendiamo il sentiero che porta sul Calvario; allungo un pò il passo per arrivare in cima perchè lì finalmente vedrò la luce.
 
Dopo aver contemplato il panorama ci prepariamo per scendere e,  nonostante mi attenda una delle mie discese preferite in zona, penso alle giornate che si allungano, la melanina che si riattiva e la stagione agonistica che sta per partire e vorrei restare qui ancora un pò, ma se non sono andato con gli altri c'è un perchè ed allora via a casa. 
Dopo pranzo mi metto a giocare a pallone con Arturo ed il cugino Edo, ma per poco visto che l'Inverno non è ancora finito e le nuvole cariche di acqua si condensano sopra le nostre teste facendomi pensare a come stavo bene due ore prima.

giovedì 18 febbraio 2010

Due chiacchere con: Milk

Oggi facciamo "due chiacchere" con uno membro storico del team HUTR/Biker Inside e della West Coast; sto parlando di Simone Del Sarto, aka Milk, aka Supa Phat Cat (ed un'altro che non ricordo più :-)).
Sul perchè storico lo scoprirete leggendo questa intervista che a differenza delle altre realizzate fino ad ora non ha visto il sottoscritto impegnato in una giornata (mezza, o pausa pranzo) di riding con l'intervistato, ma visti i sentieri di cui ci parlerà è come se avessi finito ora il giro.
Ma basta ricordi e procediamo.


D: Quando hai cominciato ad andare in mtb?

R: Ciao Simo, ciao a tutti.
Ho iniziato ad andare in mountainbike, seriamente, nel 1991.
Erano gli anni del Mondiale al Ciocco, delle prime RockShox, quelle nere con gli adesivi fucsia, gli anni dei cantilevere e degli ubrake.
Ricordo ancora la mia prima mtb, una viner in acciaio TANGE montata con lo shimano 200GS, e dopo poco più di un anno arrivò una bellissima Viner Samurai, tutta in alluminio, e montata col Suntour XC Comp microdrive, quando tutti volevano solo Shimano. Quella bici mi avrebbe accompagnato per più di tre anni tra gare e allenamenti o semplici girate con gli amici.

D: Chi ti ha fatto conoscere questo sport? 

R: Ho scoperto la MTB leggendo un giornale di moto.
Alle medie ero completamente andato per le due ruote a motore, per me la bici era un modo di vivere la libertà in attesta di avere gli anni per il patentino e la 125: ero combattuto tra la yamaha tzr da strada e la yzr da motocross.
Fatto sta che le ultime pagine di questo giornale di moto, non ricordo se era motocross o motociclismo, erano occupate da quello che poi sarebbe diventato Tutto MTB.
Il mese dopo, incuriosito non comprai il giornale di moto, ma virai su quel giornale con quella copertina strana, che parlava di bici e fango e dove si vedeva gente in posti assurdi che pur faticando, sorrideva.
Rimasi stregato!
Iniziai ad appassionarmi e se prima disegnavo le moto sul quaderno di scuola, adesso disegnavo telaio, forcelle, gomme… nella ricerca della prima MTB finii per aggregarmi ai ragazzi che correvano con un negozio di Turano, qui a Massa: Giorgeri.
Con alcuni di loro fondammo poi il Team 2 Ruote, con cui vinsi un campionato provinciale e alcune gare fuori provincia.
Da quel momento in poi, salvo una breve parentesi su strada, ho fatto gare in mountain bike fino a 23 anni dedicandomi un po’ a tutto.
Soprattutto XC ma anche la gare del circuito EasyDH e la categoria Freeride alle gare di DH passando, negli anni, per non so quante società!
Ho corso finchè mi sono divertito a farlo, quando ho iniziato a trovarmi un po’ meno bene in quell’ambiente ho lasciato le gare, ma non la MTB: eravamo negli anni dei grandi raduni, le prime edizioni del FunkyDay e le trasferte a Riva Del Garda per il BikeFestival, l’alba del freeriding.

D: Durante la settimana riesci ad uscire/allenarti?

R: In inverno esco solo sabato e domenica, ma con l’arrivo delle giornate più lunghe ci sarà spazio anche per le uscite dopo lavoro, magari in compagnia di Barella sul mitico Barattini.

D: Quale sentiero ci fai fare oggi? Descrivimi questo sentiero ed il perchè di tale scelta.

R: Bhe..devo dire che non è affatto una scelta facile, per diversi motivi.
Intanto, preferisco ragionare per “giri”, ossia godermi un percorso nel suo insieme di salita e discesa.
Poi sono talmente tanti i sentieri a cui sono affezionato e che descrivono i miei gusti in fatto di “riding” che forse dovrei scegliere una zona più che una singola traccia.
Per anni ho battuto e percorso quasi tutti i sentieri del Pasquilio, e ne ero stregato, poi per cause di forza (il fortunale di qualche anno fa) ho iniziato a spostarmi in Brugiana.
La mia conoscenza di quella zona era molto limitata, ma in poco tempo, e grazie all’aiuto di Paolo del Trekking Monte Brugiana, ho conosciuto (e ripulito) tantissimi sentieri e ora la Brugiana è molto percorsa e amata dei rider.
Ecco perché è così difficile sceglierne uno…però se devo indicare quali sentieri mi sento particolarmente cuciti addosso ti indico il trittico composto da Giochino, Budello e Fiumetto, sentieri classici del Pasquilio.
Mi piacciono perché sono sentieri pieni di curve, mi piace la velocità naturale che hanno, mi piace il loro ritmo.
Sono sentieri tecnicamente non impegnativi, più che il pelo richiedono di saper guidare pulito, è importante saper condurre bene la bici in curva, e comunque a ben vedere non mancano alcuni brevi settori più tecnici, con cambi di pendenza e di ritmo.
Adoro la parte finale dei Giochini con quelle curve in sequenza ritmata, che fanno da introduzione alle curve del Budello, dove non c’è una curva uguale all’altra: come ad esempio il tratto con quella lunghissima ma leggera curva verso sinistra prima del ponticello e il tutto seguito da quella S che è un vero “cavatappi” in miniatura, spettacolare.
Per poi finire col Fiumetto, un sentiero che è bello anche solo a guardarlo dall’alto: la traccia si snoda con una serie infinita di curvette, attraversando più volte un piccolo canale d’acqua, e dove trova spazio anche una bella varietà di tratti più o meno tecnici, con alcuni cambi di pendenza come il tratto tutto radici a metà tracciato, o la parte finale con due gradoni in roccia che possono essere anche impegnativi.
Ma la bellezza di questi sentieri e del fiumetto in particolare è la serenità che ti regala ogni volta che lo percorri.
Non è un caso se fra di noi, quando siamo un po’ pensierosi, ci consigliamo di “pensare al fiumetto” per rilassarci un po’.

D: Da 1 a 10 che voto dai a questo trail?

R: Se i tre sentieri fossero collegati in un’unica traccia per me meriterebbero tranquillamente un 8+. Purtroppo tra un tratto e l’altro c’è quantomeno da attraversare l’asfalto, o come per collegare Budello e Fiumetto ci sono almeno 500m di strada: questo oggettivamente fa scendere un po’ il voto, ma sotto il 7 non si può davvero andare!

D: Quali sono le sue potenzialità?

R: Credo che questi tre sentieri siano attualmente al 75-80% del loro potenziale.
Forse i Giochini avrebbero bisogno di un bel restyling, almeno per quanto riguarda la traccia più “easy”, visto che a fianco sta nascendo, per mano di alcuni ragazzi, una linea molto bella ma più indirizzata al gravity.
Budello e Fiumetto secondo me sono perfetti così come sono ora, molto XC.
Spero che in futuro restino così come sono ora, nella loro semplicità o comunque senza interventi esagerati o fuori luogo per il tipo di sentieri che sono.

D: Da biker di lunga data quali sono le tue aspettative con il neonato team A.S.D. HUTR/Biker Inside? E cosa potrà dare per il territorio?

R: Senza dubbio mi piacerebbe che il Team e, perché no, la filosofia HUTR siano condivise da un numero sempre maggiore di persone.
Mountainbiker che trovano nel nostro gruppo un piccolo punto di riferimento, senza voler strafare ma con le idee chiare e “giuste”.
Vi aspettiamo nel team e ricordate: XC RULES!!

mercoledì 17 febbraio 2010

Calendario Superenduro 2010

Cliccando QUI potete raggiungere il link dove trovare il calendario 2010 del circuito Superenduro, oltre a individuare con precisione le zone in cui verranno svolte le gare.
Per facilitarvi nella programmazione riporto le data anche qua sotto, con un unico dubbio: si parla di 16 gare, ma io ne ho contate solo 14, cosa mancherà? Vi terrò informati.

7 marzo - San Bartolomeo al Mare (IM) - Sprint Nord-Ovest
28 marzo - Pogne (NO) - Sprint Nord-Ovest
17-18 aprile - Sestri Levante (GE) - PRO
2 maggio - Priero (CN) - Sprint Nord-Ovest
16 maggio - Valle Argentina (Molini di Triora IM) - Sprint Nord-Ovest
30 maggio - Ala di Stura (TO) - Sprint Nord-Ovest
13 giugno - Cartosio (AL) - Sprint Nord-Ovest
19-20 giugno - Livigno (SO) - PRO
3-4 luglio - Sauze d’Oulx (TO) - PRO
11 luglio - Andalo della Paganella (TN) - Sprint Nord-Est
12 settembre - Aviano (PN) - Sprint Nord-Est
25-26 settembre - Punta Ala (GR) - PRO
2 ottobre - Torbole (TN) - Sprint Nord-Est
23-24 ottobre - Finale Ligure (SV) - PRO

lunedì 15 febbraio 2010

21/02 - Gita CAI a Montemarcello

Come alcuni di voi sapranno, la sezione del Cai di Massa, di cui faccio parte, ha avviato una collaborazione con le sezioni CAI limitrofe, in particolare ha stretto una sorta di gemellaggio con la sezione di Sarzana, ad oggi una delle più attive e numerose tra quelle a noi vicine come Commissione MTB.
Il gemellaggio si concretizzerà con l'organizzazione di due uscite che coinvolgeranno gli affiliati e non di entrambe le sezioni.
La prima uscita è in programma per domenica 21 febbraio e sarà curata dal CAI di Sarzana, che ha scelto come meta dell'escursione il Parco di Montemarcello.

Vi allego quindi il comunicato di Giordano, uno dei responsabili della commissione MTB del CAI di Massa.

"Ciao a tutti, domenica si parte per Monte Marcello.
Questa è, tra le gite in programma quest'anno, quella con la meta più vicina a Massa, ma non per questo sarà meno spettacolare.
Ci ritroviamo alle 8.00 nella solita Piazza delle Corriere. Da qui partiremo in auto alla volta di Bocca di Magra dove, alle 9.00, abbiamo appuntamento con i soci di Sarzana.
Il pranzo sarà al sacco. Il freddo richiederà una serie di strati da poter gestire tra salite e discese (cavaemettacavaemettacavaemetta...).
Ricordo che i non soci devono confermare la presenza entro Venerdì, comunicando nome, cognome e data di nascita!
Qua sotto una breve descrizione del percorso, inviatami da Sergio del CAI di Sarzana che ci guiderà domenica:
"Ciao Giordano, il giro partirà presumibilmente da Bocca di Magra, faremo un poco di asfalto e poi un tratto di parco fluviale. Saliremo verso la Rocchetta e devieremo per la fonte di Redarca. Da qui saliremo fino alla vetta di Monte Branzi per discendere fino a loc. Monti S. Lorenzo. Risaliremo verso il Monte Rocchetta e scenderemo a Zanego per raggiungere la Gruzza e l'orto botanico e poi Ameglia. Da qui risaliremo fino a Montemarcello e scenderemo per mulattiera a Bocca di Magra. Sono previsti brevi tratti con bici al fianco".

I non soci che intendono aggregarsi possono scrivere alla mail del blog che trovate qua a fianco, sarà poi nostra cura girare i vari nominativi ai ragazzi del CAI.
Mi auguro sarete in molti a partecipare, credo che il giro meriti davvero!

Days of Lovers - PT. 2

Ritrovarci a Camaiore, o meglio a Kama York City, credo mi sia costato due euro un sms, non spendo tanto neppure per organizzare una partita a calcetto...e vi ho detto tutto.
Fatto sta che con un pizzico di jetlag ci ritroviamo nel parcheggino a fianco del ponte per la strada di Pedona. Il giro di oggi è offerto da Cattivik, Sara e Abramo, è una loro invenzione e prende il nome di Enduro of KYC. Ci siamo io e Barella, ancora sudato per i sogni sui rulli, Leo, Chiocciolone, e i suddetti tre loschi figuri che ci faranno da guida.
Il meteo alla fine è buono, anzi fa quasi caldo, sistemiamo dei particolari insignificanti alla mia bici (cosa che mi costerà gli improperi dell'Infinito A.) e partiamo solo con 28 minuti di ritardo.
Saliamo tra asfalto e sterrato, tra fango e bitume fino ad arrivare sul magno, prima di girare sulla salita di "Gaber": il fango aumenta ma la salita è piacevole, si sale bene, chiacchierando e ridendo. Arrivamo così all'imbocco della prima PS: prima parte molto veloce su di uno stradone di terra e palcche rocciose, dove non mi trovo esattamente a mio agio anche se il fondo tiene e si scivola molto meno del previsto, ma mi riprendo quando la traccia si fa più stretta, più terrosa e guidata: il sentiero è molto molto bello, impegna ma non stressa come dico io, diverte davvero e lo percorriamo in un battibaleno.
Non c'è troppo tempo per conversare e risaliamo su per Pedona per andare a fare la PS2.
Purtroppo Leo e @one ci devono salutare, loro torneranno al punto di partenza scendendo dal TONO (vedi il blog HUTR: http://hutr2009.blogspot.com/2010/02...g-with-il.html) mentre noi saliamo ancora un pò fino al paese.
Ci rifocilliamo ad una fontanella e dopo uno strappetto cementato imbocchiamo in singletrack a mezzacosta che mi fa intuire che questa discesa mi piacerà.
E cavolo se mi piace sto sentiero!!!Tanta terra, tratti sassosi, curve e cambi di pendenza: questo single ha tutto quello che un sentiero necessità per essere un'ottima discesa!
Le curve e la velocità invitano al gareggio e io e Barella non ci tiriamo indietro e ci impegniamo in un duello rusticano fino all'ultimo tornante: le provo tutte ma l'uomo del flow anticipa tutte le mie mosse e sarà lui a spuntarla con merito.
Posso solo stringergli la mano per rendere onore alla sua guida così baldanzosa e rimbalzina ma alla fine efficace e vincente.
Un'altra giornata molto HOT nella WestCoast... e siamo solo a febbraio!!!

Days of Lovers - PT.1

Ottimo... ottimo weekend davvero!
Ci ritroviamo, io Leo e Mr.Garmin al parcheggio di fronte a quello che una volta era un campo da calcio. Il programma di oggi prevede la salita su quasi in vetta alla Brugiana, una prima serie di singletrack in discesa fin sotto il paese di Bargana ed una nuova risalita fino a raggiungere la partenza del famigerato Sperma.
Mentre qualcuno dormiva cullandosi nell'idea dei suoi rulli giu in cantina noi saliamo lungo la strada sterrata che ci porta verso la cima e poco dopo il trekking ci ritroviamo a pedalare sotto una pioggerellina di neve ghiacciata, che spolvera qua e là la strada sotto le nostre ruote. L'atmosfera magica che si crea ci aiuta a sentire meno la fatica.
Iniziamo a scendere, nel bosco il singletrack ha subito "l'assalto" di cavalli e cinghiali, ma resta ben percorribile e ci serve come riscaldamento in vista del tratto tecnico: la discesa dal monumento. Il tratto ripidissimo finale regala qualche brivido perchè la mia gomma posteriore non è certo il massimo oggi, ma è tutto divertimento in più.
Arriviamo al Cenerentola: il terreno tiene benissimo, si gira bene sui tornantini, in staccata sento Leo arrivarmi addosso come un cinghialotto: è dura stare davanti senza commettere errori, ma più scendo più mi viene da sorridere tanto è bello riuscire a scendere e sentire i pensieri della settimana che se ne va.
E' OTTIMO sentire quel senso di leggerezza che certi singletrack ti sanno regalare.
Torniamo a salire, da una parte il mare e verso l'orizzonte raggi di sole si fanno spazio tra nubi grigie. Chiacchierando percorriamo anche la durissima sterrata che collega le due bergiola, la maggiore con la foscalina, da dove parte uno dei miei sentieri preferiti: lo sperma. Scambiamo qualche parola con i proprietari dei terreni lì a fianco della partenza del sentiero che ci riporterà giù a valle. Si parte...la prima parte dello sperma è qualcosa di metafisico... questo tratto di sentiero è una porta verso la pace dell'anima: quelle curvette con gli appoggi, del tutto naturali, la poca pendenza ma la velocità che si fa sono OTTIME, non so, c'è qualcosa di magico.
Poi il sentiero si fa più duro ma sempre bello e finalmente ritorno a chiudere un passaggino che ultimamente mi aveva un pò messo in difficoltà e, detto tra noi, la cosa inizia a farmi girare un pò le palle. Andiamo ancora giù, passiamo un tratto dove sembra siano passati a pulirlo con l'aspirapolvere, liberiamo il sentiero da un alberello che ostruiva il drittone che ci porta ai nifidi tornanti finali. 'Ste curvette le ho chiuse solo una volta credo e avevo il LeToy, oggi decido di guardare come gira Leo, che passa il primo e passa anche il secondo tornante, i più difficili...e via si fa anche gli altri, grande Leo!!Io canno di brutto il primo... sbuffo...che faccio, torno su o no? del resto non ci sarebbe nulla di male a non chiuderli ma decido di riprovarci.Torno su, passo bene il primo verso sinistra, arrivo al secondo che gira a destra, ce la faccio ce la faccio..o forse no merd..... sono sbilanciatissimo ma mollo quanto basta il freno e la bici riprende l'inerzia e giro, sì evvai!!sull'onda dell'entusiasmo gli ultimi due tornanti non mi spaventano e li volo via, olè!!Siamo in fondo...che giornata... come dici Leo? OTTIMO!
Grazie a Leo e Davide per la compagnia, certi giri sono belli anche per le persone che sono con te.

giovedì 11 febbraio 2010

Weekend di San Valentino: appuntamenti ciclistici!

Si avvicina il glorioso weekend di San Valentino e ci pare giusto omaggiare la nostra amata con un altro weekend di alta classe ciclistica.

Il sabato, come da tradizione, sarà dedicato ai "Grandi Classici in versione tascabile" della West (e wet) Coast: Leo e Milk propongono un bel giro sui sentieri del Monte Brugiana.
Partenza da Ortola (ritrovo al parcheggio vicino alla Farmacia e alla Pizzeria "La Foce") in tarda mattinata (10.30-11), salita fino all'imbocco dei sentieri del circuito "ESSC", ossia i sentieri che ospitarono l'edizione 2008 del Campionato Europeo Singlespeed, a seguire percorreremo il sentiero Cenerentola.
E fino a qui la parte facile.
Al termine del Cenerentola infatti risaliremo fino ad imboccare il mitico e tosto Sperma, che ci riporterà fino alla Frangola, a poche centinaia di metri dal luogo di partenza.

Domenica il gruppo si dividerà: una piccola delegazione ha in programma una trasferta fino a SestriLevante sui percorsi della SuperEnduro, mentre un'altro gruppetto resterà in zona "versilia" per un giro più breve con destinazione da definire.

Restate sintonizzati per gli aggiornamenti!

mercoledì 10 febbraio 2010

One "pausa pranzo" of riding with: Il Bestia

Lo so, dovevo mettere Il Segretario, ma rendeva meno merito a questo popò di omone che si è sbattuto, si sbatte e si sbatterà per la mtb e soprattutto per il team HUTR/Biker Inside.
Ecco allora la seconda intervista dedicata ai sentieri della West Coast: intervista che si racchiude, come dice il titolo, in due discese effettuate in pausa pranzo lungo lo stesso trail, da poco realizzato e non del tutto finito.
Sono sicuro che il Bestia mi avrebbe potuto raccontare di più sul territorio camaiorese, ma nessuno ci vieta di realizzare una seconda/terza parte.
Adesso però andiamolo a conoscere.

D: Quando hai cominciato ad andare in mtb?
R: Me lo ricordo molto bene, erano nei primi mesi del 2007.
Ho cominciato subito alla grande con una bianchi a “ceppetti” prestata dal mitico Alfredo e qualche disgraziato mi portò a girare a Finale Ligure, immaginate voi.
Qualche mese dopo, "ancora senza bici", mi iscrissi alla 24H di Finale. E' stata una bella avventura/sfida; ricordo che per allenarmi facevo tutti i giorni un sacco di corsa poi arrivò la bici, la mitica MONDRAKER FACTOR da 120 mm con la quale feci la gara. Ero drogato dall’adrenalina della prima volta, dalla fatica e dalla birra che tutti quanti ci bevemmo in abbondanza, fu veramente bello.

D: Chi ti ha fatto conoscere questo sport?
R: Tutte queste belle sensazioni sono arrivate grazie a Sara ed Ale, proprietari del negozio BIKERENSIDE e vecchi amici da tempo che mi coinvolsero in questa loro passione in modo soft e intelligente. Se non avessi coltivato la passione con loro, forse, ora mi ritroverei come una cavalletta a fare i soliti quattro salti con una bici sovradimensionata. Colgo l’occasione di ringraziarli, ufficialmente non l’ho mai fatto, ma tanto “che glie lo dico a fà!” Grazie grazie grazie.
In seguito sono arrivati anche gli altri: Milk, il Chiocciolone, Barella, Andrea, Abramo, Nicola, Maruccio e grazie anche a loro che sto continuando ad andare.

D: Durante la settimana quante volte riesci ad uscire/allenarti?
R: Vado abbastanza, mi ritaglio del tempo in pausa pranzo ed il fine settimana giro lungo con gli amici.
Il posto dove abito (Camaiore), mi permette di uscire di casa e trovarmi già su i sentieri giusti senza troppi sbattimenti; è una fortuna che aiuta molto.
In questi ultimi tempi ho preso anche una vecchia bici da bitume (una Meser) così da alternare le uscite e l'allenamento.

D: Il sentiero che mi hai fatto fare come e da chi è nato? Ha un nome?
R: Il sentiero che abbiamo fatto è nato dalla necessità di alcuni bikers di Viareggio di avere un percorso breve per le risalite pedalate e divertente da scendere, da ripetere magari più volte durante la pausa pranzo senza troppi sbattimenti. Il grosso del lavoro, ma direi anche tutto, è stato realizzato dal Tono, che con grande sacrificio, per vederlo finito, si è giocato molte uscite. Ci tengo a precisare che è stato creato totalmente dal niente e solo chi ha fatto qualcosa del genere sa quello che voglio dire.

D: Ha un nome?
R: Il sentiero viene chiamato giustamente "del Tono".

D: Descrivimi questo sentiero.
R: Il sentiero parte da un piccolo agglomerato residenziale sulla strada che porta a Pedona e per raggiungerlo è molto semplice: salendo la strada per Pedona si contano 7 curve, quindi si trova un'indicazione su un muro di contenimento che dice ANTONELLA; a quel punto, in prossimità di un bidone dell’immondizia, si girate a destra su un piccola strada che comincia a salire, si tiene sempre la destra e dopo uno strappo ci si immette su una “sterrata” taglia fuoco; a questo punto, percorsi qualche centinaia di metri, si arriva sul crinale ed in direzione mare si vede partire la traccia.
La parte alta è scorrevole con qualche curva ancora da sgrossare per la quale è stata sfruttata al massimo la percorrenza; niente di particolarmente difficile ed il tutto su terra “battuta” in mezzo ad una pineta. Il sentiero poi si immette in un castagneto dove sono state tracciate delle linee molto impegnative con grandi pendenze, curve strette e tratti in contropendenza, ancora da ottimizzare per rendere il tutto più scorrevole (qui c’è ancora bisogno di lavoro). La parte centrale inizia alla vista di un traliccio dell’alta tensione; qui ci sono passaggi naturali molto impegnativi composti da un ripido cambio di pendenza su terreno di sassi smossi, curva e subito un saltone di un metro con atterraggio in contropendenza; molto divertenti ma sicuramente non per tutti. Dopodichè il sentiero scorre veloce con molti cambi di direzione, strutture e saltini molto divertenti, e diventa impegnativo all’aumentare della velocità, comunque direi molto bello ed alla fine c’è un piccolo doppio che può creare qualche difficoltà.

D: Da 1 a 10 che valore da a questo trail? Quali sono le sue potenzialità?
R: Nel suo complesso gli darei un bel 6 1/2 considerando chè è un sentiero veloce da salire e divertente da scendere.

D: Quali sono le sue potenzialità?
R: Raggiungerà il suo massimo quando riusciranno a togliere quelle troppe difficoltà che si trovano nella parte alta, comunque un bravo ed un grazie a Tono.

D: Da Segretario del neonato team HUTR/Biker Inside pensi che riusciremo a dare qualche cosa di importante per la mtb nella nostra zona?
R: Sinceramente non lo so. Dopo un primo periodo di molti pensieri ho deciso di prenderla un po’ così…senza farmi troppe domande.
Il gruppo di persone c’è e quasi tutti con molta esperienza, motivati nel fare, la zona è vergine ed offre molte opportunità, ma non sarà facile anche se sono convinto che con il tempo qualcosa di buono faremo. Sognando, mi piacerebbe che il team riuscisse a sviluppare una scuola di mtb per i giovanissimi, un gruppo di guide e perché no una bella squadretta in pieno stile HUTR.

Grazie per le risposte Segretario ed alla prossima.

Grazie a te @one.

martedì 9 febbraio 2010

One "mezza giornata" with: The President

Con questa intervista vogliamo aprire una serie di capitoli dedicati ai sentieri della West Coast e a quei bikers che compongono il team HUTR/Biker Inside e, visto che bisogna sempre rispettare le "gerarchie", partiamo con il Presidente: Damiano Bigini detto "Barella".

D: Quando hai cominciato ad andare in mtb?
R: Bhè andare in mtb è una parola grossa! Ho ricevuto la mia prima mtb come regalo di natale all'eta circa di 10 anni penso (andavo alle elementari); era una Atala in acciaio a 21 velocità bianca con sfumature rosse, parafanghi e portapacchi che subito poco dopo feci rimuovere da mio padre. Era uno spasso, ma veniva usata quasi esclusivamente su strada.
Fu mio padre ad avvicinarmi alla mtb, lui veniva dal ciclismo e in quegli anni si parlava di questa "nuova bici" in grado di andare per monti. In due anni o poco meno passò alle ruote grasse e s'incominciò ad affrontare insieme le prime strade bianche; da allora, a parte una parentesi di 5 anni in cui l'hockey ha predominato su tutto e uno di stop totale a causa di un infortunio, non mi sono più fermato.

D: Durante la settimana lavorativa riesci ad uscire/allenarti con la mtb?
R: Certo che si e per questo mi sento molto fortunato.
Mi spiego meglio: ho la fortuna (per qualcuno sfortuna) di lavorare facendo i turni, quindi ho sempre mezza giornata libera che sia di mattina, pomeriggio o notte e poi vivo in una zona in cui posso velocemente raggiungere i sentieri ed il clima mi è di aiuto.
I mesi in cui rinuncio alle uscite infrasettimanali sono solo tre, ovvero: novembre, dicembre e gennaio; il tutto a scopo di prevenzione nausea mtb.
Al termine di una lunga stagione come lo è stata quella appena trascorsa, arrivo a fine ottobre/primi di novembre che sono un pò gonfio delle uscite infrasettimanali, il motore ha bisogno di rifiatre; sento la necessità di quelle uscite nel week-end che ti rimettano in pace con la mtb, quelle piene di puttanate ed amici.

D: Quale sentiero ci farai provare quest'oggi?
R: Il Barattini: uno di quei sentieri che ti mette in pace con la bici

D: Ma il vero nome di questo trail non è Volpiglione?
R: Esatto...

D: Come mai allora si chiama Barattini?
R: Semplice dal nome del suo scopritore Andrea Barattini.
Ho conosciuto Andrea detto "mignolino"alla fermata dell'autobus per Campocecina una domenica mattina; fra di noi c'è subito stata una sorta di fratellanza data dal fatto che entrambi giravamo su Hardtail.
Ricordo con piacere la sua P3 con ruote rigorosamente da 24" (altro che 29er!) ed il periodo con la doppia piastra e singlespeed..
Assieme a Lory Passerella, Matteo Telaio Piegato ed al nostro Milk, Andrea è stato uno dei padri del freeride nella WestCoast; il primo ha costruire le passerelle in quel di Campocecina, insomma uno da massimo rispetto..
Nel lontano 1998 il nostro Andrea B., schifato dal mondo delle gare amatoriali, dove di amatoriale ormai non c'era più niente, si decise a vendere la mtb da xc e la road bike per accattarsi una full Specialized di bassa gamma. Cominciò ad uscire accompagnato esclusivamente dal suo zaino, macchina fotografica e acqua .
Si ricordò di un sentiero che, partendo dalla Via del Soldato nei pressi di Castelpoggio, raggiungeva la zona di Casano. Rimase incantato dal trail per via del suo terreno piatto, curve in appoggio, senza troppe difficoltà tecniche; dovevi solo godersi la raidata, surfare tra le foglie lasciandosi portare; il divertimento era assicurato per 15minuti di puro godimento.
"Ancora grazie Andrea"

D: Cosa hai pensato la prima volta che lo hai percorso?
R: Di aver trovato il British Columbia dei poveri..

D: Descrivimi questo sentiero.
R: Più che descriverlo mi piacerebbe invitare ognuno a provarlo. E' un sentiero che tira fuori il flow che è dentro di te e che nemmeno sai di avere; è curve, terra, sponde e spondine, in pieno stile westcoast e da bagnato tiene da paura; anche quelle volte che lo trovi zeppo di foglie sai che non ti punirà.

D: Da 1 a 10 che voto da a questo trail?
R: Tra l'otto e il nove. Il dieci me lo lascio per il British Columbia, l'originale, ma se fosse un po più lungo..il 9 pieno sarebbe il suo voto.

D: Da Presidente del neonato team HUTR/BikerInside pensi che riusciremo a dare qualche cosa di importante per la mtb nella nostra zona?
R: Lo spero vivamente anche se il compito mi sembra molto impegnativo.
La mountainbike ci ha dato tanto, adesso è il momento di tirarsi su le maniche e dare il nostro contributo al movimento.. se lo merita.
Grazie Barella ed alla prossima.

domenica 7 febbraio 2010

C'era una volta il Folgorito...

Questa domenica il Team ha fatto rotta verso il Monte Folgorito, che non vedeva la nostra presenza, almeno quella "ufficiale", da un bel po' di tempo, dal momento che il glorioso sentiero è stato qualche mese fa letteralmente spazzato via con la scusa del nuovo interramento di un tubo dell'acqua, e non era quindi più appetibile per le nostre ruote grasse. Eravamo andati su quando ancora era tutto polveroso, ma alcune voci parlavano di un ritorno ai vecchi splendori, quindi siamo tornati...
Ci presentiamo all'appuntamento in Piazza Aranci in diversi, la Biker Inside Crew è quasi al completo, mancano Simone e Nicola, giustificati, poi ci sono @one, Ste Puzzetta, Milk, Barella, l'Iguana (reduce da una delle sue IGUANANIGHT TM) e Leo.
Il giro prevede la salita su asfalto verso S. Carlo e Volpara, per poi arrivare fin quasi alla vetta seguendo il solito splendido singletrack nel bosco, il perfetto percorso per tutto l'anno, per poi scendere fino a Ripa, e dopo tornare dolorosamente via Aurelia a Massa.
Non mi soffermerò molto sull'analisi della giornata, che comunque ci ha visti salire compatti, e finalmente con passo dignitoso e con poche soste, e scendere con il nostro consueto flow (chi più chi meno...), magari questo lo farà qualcun altro se ne avrà voglia, ma vorrei soffermarmi sul motivo del titolo del mio posto.
Il Folgorito ha rappresentato per me una vera e propria folgorazione (quale nome fu più appropriato...), è stata la scintilla da cui per me tutto è partito, è il giro che mi ha fatto innamorare della mtb, e che mi ha fatto capire e trovare quello che sarebbe poi diventato il mio modo di interpretare questo sport. Ricordo, alle prime uscite con Milk e @one, io imbranatissimo che mi ribaltavo su ogni sasso, ma che mi divertivo come un matto. Ricordo tutte le giornate che abbiamo passato lassù...col brutto tempo, con il sole, con la pioggia battente, con la nebbia, con una spruzzata di neve.
E' stato per anni il giro che avrei voluto far fare a tutti gli amici bikers fuori zona, "se vieni da queste parti andiamo a farci il folgorito, vedrai che bello", quello che ho fatto fare per la prima volta a molti amici con grande orgoglio. Nei miei ricordi tutto è splendido, la salita, il bosco, la sosta nel prato per il panino, i panorami che d'estate, come dice Milk, verso il tramonto diventano veramente "da limonata".
Ma soprattutto ricordo lo splendido percorso, velocissimo in alcuni tratti sugli insidiosissimi sassi piantati, tecnico al punto giusto, con qualche passaggio veramente ignorante, e con quella splendida curva a sinistra (milk sa di quale parlo) da prendere a tutta.
Ecco, adesso di tutto questo non c'è più niente !!!
Rimane un'autostrada spianata con ignobili mezzi meccanici, tutto liscio, nulla di quanto per anni ci ha fatto divertire, nessuna traccia di tutti quei passaggi tecnici che ho impiegato diverse discese per riuscire a passare pulito.

Rimangono la compagnia, le puttanate, la giornata insieme...ma quel cinque in fondo alla discesa, tutti appagati dal gareggio senza tregua, quello dobbiamo riservarlo ad altri sentieri.

Speriamo che la natura si riprenda la sua montagna, ma ci vorranno anni perchè tutto torni divertente per noi bikers...

sabato 6 febbraio 2010

Domenica 7

Anche se in extremis è stata decisa la meta della gita di domani: appuntamento per le ore 9,15 in Piazza Aranci a Massa, partenza verso le 9,30, destinazione Folgorito.

Salita su asfalto fino alla località Volpara, quindi singletrack nel bosco fino a SantaCroce dove dopo un breve tratto su asfalto prenderemo la sterrata che porta verso la vetta, che però abbandoneremo per percorrere un breve singletrack che ci porterà sulla sterrata che da Località Madielle conduce fino alla piazzetta del Pasquilio.
Da qui nuovamente su una larga sterrata giungeremo al monumento della Linea Gotica sotto la vetta del Folgorito, prima di gettarci in discesa fino a raggiungere il paese di Ripa.

Difficoltà media, con tratti più impegnativi qua e là lungo la discesa, ma praticamente tutti bypassabili.

A domani, e stasera don't be an Iguana e cercate di non "arrivare lunghi"! :-)

lunedì 1 febbraio 2010

Superenduro KYC...ma anche agli altri gruppi di bikers succede ???

"Perchè questo titolo ???", si chiederanno i lettori...

Perchè siamo riusciti a concentrare in 30 km e nemmeno 700 metri di dislivello una quantità di guasti e imprevisti da far sgomentare anche il più ottimista dei bikers.

Il programma della domenica prevedeva il test del percorso del Superenduro di Camaiore, il "nostro" superenduro...nel senso che per ora è tale soltanto nelle nostre teste.
Sono previste 3 salite e relative discese, compreso il test di una nuova sezione di singletrack da raccordare alla fangaia, che IlBestia e Maruccio già conoscono, ma che ci hanno nascosto fino all'ultimo...
Appuntamento alle 9 "al ponte", come sempre. Noi partiamo in bici da casa e arriviamo belli caldi in perfetto orario...ci attendono i primi arrivati, oltre alla gelida brezza KamaYorkese.
Mancano soltanto @one e l'Iguana, che ritardano soltanto pochi minuti...in compenso arrivano vestiti il primo da geometra e il secondo da avvocato, quindi dobbiamo gelarci attendendo la vestizione di tutto punto, nonchè la riparazione della posteriore del buon Iguana.
Ritardo della partenza circa 40 minuti, con la sara che, persa la sensibilità di mani e piedi a causa del gelo, iniziava a dare i primi segnali di insofferenza...
Un minuto prima di partire mi permetto di far notare al Bestia che forse il suo pedale ha qualche problema "sisi fa così, ma fino a ora ha retto".
E si parte !
Ci dirigiamo verso la salita del Montemagno e il gruppo si sgrana subito, mi sembra strano, anche perchè a rimanere indietro sono i passisti...ci fermiamo perchè l'iguana deve di nuovo cambiare la camera d'aria...non abbiamo ancora fatto 4 Km...e ci raggiunge Abramo...il Bestia è dovuto tornare indietro perchè ha perso il pedale...fortunatamente sul furgone c'è il pedale da sostituire...almeno quello !!!
Il sottoscritto e @one attendono le riparazioni dell'Iguana e si riparte verso la vetta del Montemagno...arriviamo in cima (altri 3 km) e l'Iguana ha un nuovo problema, il copertone ha stallonato, quindi ci rifermiamo, gli altri ripartono perchè stavano congelando, e noi di nuovo a rincorrere.
Da qui tutto procede più scorrevole, recuperiamo gli altri sulla salita di villa Gaber e procediamo di buon passo fino a raggiungere la forestale che porta alla fangaia...da qui inizia la nostra PS1 !
Il primo tratto ci è noto, mandiamo avanti Nicola a fare il passo e giugiamo sulla strada panoramica, la fangaia ha sempre il suo perchè !!! Lo seguo a ruota e non posso non notare come conosca ogni sasso del percorso, ha veramente un gran bel passo ed è anche molto più gradevole del cugino a vedersi :-)
Il prossimo tratto è quello "nuovo", si devia su una sterrata che parte subito in decisa salita, ottimo nell'ottica della PS Superenduro...poi parte un toboga interessante con diversi tornanti e saltini naturali...purtroppo breve, ma veramente divertente.
La Sara e Abramo si perdono ad un bivio (un po' coglioni noi che non li abbiamo aspettati), così risaliamo a piedi a rintracciarli e rifacciamo la discesina...
Ma ce n'è ancora, si scende verso marignana dando giusto giusto il tempo al Bestia e a Nicola di annodarsi l'uno sull'altro su una curva in contropendenza a destra, dopodichè ci dirigiamo verso Pedona.
Bischereggiamo un po' e quasi mi stupisco che non ci siano stati più guasti meccanici (a parte l'Iguana, che ogni 20 minuti si ferma a rigonfiare la ruota posteriore, che "non è bucata"), quando vedo Maruccio con il reggisella piegato a 90°, cosa che sinceramente non mi era mai capitato di vedere !
QUindi non la vuoi fare una nuova sosta ??? E certo...tutti dal Bestia, che per l'occasione aveva lasciato il suo KS telescopico in garage. Si monta e si riparte...ed è proprio lì che il sottoscritto chiede ai compagni di sventura "Ma anche agli altri gruppi di bikers succede così tutte le domeniche ???"
Salendo vedo Abramo che perde contatto e si allontana, ogni curva è sempre più lontano, è comunque scortato, quindi non mi preoccupo...arriviamo alla fontana di Pedona e ci raggiunge il Bestia, Abramo ha tagliato da sotto e ci attende sul sentiero, i crampi lo hanno messo KO...che sia stata la allucinante seduta di gambe in palestra del giorno prima, di cui si vantava prima di partire ??? Io ho qualche sospetto al riguardo...
Si riparte, nuovo pezzettino che non avevo mai affrontato, anche questo su singletrack in salita...anche questo ottimo in ottica Superenduro...e poi il mitico Moneta, questa volta affrontando anche la variante tecnica che non vedevamo da un pezzo.
Il sentiero è sempre piacevole da affrontare e tutti diamo il massimo sui tornantini finali.
Purtroppo sono già le 12:30 e i più devono rientrare...qualcuno farà un'altra salitella, qualcun'altro andrà a magnare, che è tardi :-)
La terza prova la testeremo nel prossimo WE, intanto abbiamo le tracce delle prime due, sappiamo che sono divertenti e "giuste" per il nostro progetto. Certo, sono meno di 700m di dislivello ma a me son sembrati duretti...metterci un'altra salita diventa un po' probante, SECONDO ME.

Però mi è piaciuto...