mercoledì 24 marzo 2010

Maniche corte

Mi sveglio, lavata di viso, vado a fare la spesa per la colazione e penso che avrei potuto stare anche senza giacca, rientro in casa, colazione a base latte di riso (il latte di mucca non lo digerisco più), muesli e caffè, seconda tranche in bagno, vestizione ed esco di casa. 
La giornata è magnifica e già programmo la mia uscita nella pausa pranzo. 
Esco dall'ufficio per le 12.00 ed il sole riscalda il mio maglione di lana; arrivato a casa penso a cosa mettermi e decido di uscire così:
  (foto campianato italiano ss '09)
Il primo impatto non è dei migliori, ma del resto in via Stagio Stagi non ci picchia quasi mai il sole bensì una costante e lieve brezza di vento, ma imboccata la Sazanese ecco che inizia il godimento.
Era da tanto che aspettavo questa stagione; forse una di quelle che preferisco di più perchè non è ne troppo caldo, ne troppo umido; praticamente il mio ideale di clima.
Comincio a salire e sudo (come al solito), ma non mi sento appiccicato e poi alla prima discesa tutto si riasciuga senza infastidirmi. Provo a passare nel sentiero che avevo ripulito per l'E.R.f.C. e trovo degli alberi abbattuti, ma non solo; la vegetazione è cresciuta, con presenza più infestante da parte dei rovi, ma al primo sgraffio sento la pelle ed il corpo gioire, perchè questa sensazione è si fastidiosa, ma oggi ha un suo perchè. Un perchè che significa primavera, un perchè che indica l'inizio delle gare e la possibilità (prossimamente) di uscire anche prima di cena. 
Sono talmente carico di energia che termino il mio giro dopo circa due ore. La stanchezza si fa sentire, come del resto la fame, ma se potessi sopperire a quest'ultima forse, oggi, non staccherei mai il culo da questa sella.   

2 commenti:

  1. Si vede che sei un tipo da latte di riso...
    viva il latte di Vacca.
    Aurelio F.

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  2. Non riesco a leggere il tuo commento, nel senso che credo non sia un complimento, ma magari sbaglio.

    @one

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