venerdì 28 maggio 2010

Per non dimenticare.

Aspettando di vedere tutte le foto inerenti al team HUTR/BIKERINSIDE durante la cena che si terrà nella house più hot della West Coast, son lieto di copiare ed incollare questo video realizzato, con cura e sapienza, dalla crew di 29pollici. Unico dispiacere non essere stati immortalati, ma è bello non dimenticare e gioire nel vedere un grande attore (l'oriundo Yoda) che indossa la prestigiosa casacca del Team.
Buona visione.
   

martedì 25 maggio 2010

24ore di finale: un tutt'uno con la natura

ciao ragazzi!

è già martedì sera, le idee si stanno schiarendo nella mia mente.
tante cose sono successe lo scorso fine settimana, non tutte sono state metabolizzate e chissà quanti altri ricordi spunteranno nella mia mente! dopotutto sono stato in sella per 24 ore, ho visto scorrere ogni singolo secondo di questa interminabile gara.

l'emozione di partire per finale era grande, ma anche il pensiero di riabbracciare tutti i miei hutr-amici è stato forte. arrivando il giovedì sera l'attesa è stata lunga!
ma il giorno della gara è arrivato, ho rivisto i miei amici e mi sono preparato alla gara.

la mia mente era sgombra, libera da ogni pensiero! nulla mi offuscava la mente, non sapevo cosa aspettarmi, cosa pensare, cosa fare... "pedaliamo e vediamo cosa succede!" questo era tutto per me.
vedere cosa succedeva.

già, dopotutto mi capita di lavorare anche 13 ore e, si sa, per appassionante che sia, un lavoro è pur sempre un lavoro... quindi alla fine pedalare per tutte quelle ore non poteva essere poi la fine del mondo,dopotutto io adoro pedalare!
come mi ripeto spesso, il lunedì, in un modo o nell'altro, arriva sempre!

ho conosciuto ogni albero, ogni sasso, ogni radice del percorso, ammirato i panorami, cercato le montagne in mezzo agli alberi (ma puntualmente trovavo solo cielo!); ho visto il sole scappare a nascondersi all'orizzonte, arrivare la luna, accendersi le luci sulla costa, poi riflesse nelle ancora fredde acque del mare.

ho sentito uccellini darsi la buonanotte, ho sentito il silenzio della notte interrotto dal suono del mio fiato che rubava ossigeno tutto intorno a me. ho di nuovo sentito gli uccellini darsi il buongiorno, e così ho fatto io, salutando tutti quanti hanno passato la notte svegli a sorvegliare noi pedalatori infaticabili.

ho visto la luna nel punto più alto del cielo, per poi ricominciare la sua discesa per lasciare di nuovo posto al sole che, prepotente e rabbioso, ha scaldato tutto intorno a me.
ho visto le nubi avvicinarsi, la pioggia fine e impercettibile a inumidirmi il viso per poi andarsene insieme al rosso del cielo, lasciando il posto al blu di una giornata senza nubi.

ho avvertito il calore di molte persone intorno a me che, incitandomi e spronandomi, mi hanno aiutato ad arrivare fino in fondo.
ho ritrovato tutti voi ad abbracciarmi, a farmi sentire il concorrente meno solo di tutta la categoria solo.

ho ritrovato gioia e spensieratezza nel mio gesto che mi ha portato ad essere, per 24 ore intere, un tutt'uno con il mondo intorno a me. un tutt'uno con la foglia d'albero che danza nella brezza del mattino, un tutt'uno con l'uccellino che canta, spensierato, chissà quale canzone a lui cara, un tutt'uno con la polvere che si insidia dappertutto, un tutt'uno con l'evento che per una volta nella mia vita, mi ha fatto sentire grande ma piccolo allo stesso tempo.

e ho ritrovato in tutti voi, ragazzi, una cosa che spesso di da per scontata o si dimentica. l'amicizia, il rispetto, la stima.

grazie a tutti.

marco


venerdì 21 maggio 2010


I più son partiti ed all'appello manchiamo io ed il Barella. Domani verso l'ora di pranzo ci riuniremo alla nostra compagnia pronti a dar battaglia.

Fate un salto su questo blog la prossima settimana, ne leggerete e vedrete delle belle.


martedì 18 maggio 2010

Non ci possiamo lamentare.

SUPERENDURO MTB MOLINI DI TRIORA

CLASSIFICA FINALE:

36 127 TABARRANI Simone - HURT/BIKER INSIDE - 20'10.1 20'10.1

49 131 MERCIADRI Nicola - HURT/BIKER INSIDE - 20'59.7 20'59.7

100 130 PARDINI Massimiliano HURT/BIKER INSIDE - 24'57.1 24'57.1

Come direbbero negli united states of auanagana: a job weel done!
E ora tutti belli carichi (ma non troppo come Nick sennò vi stampate contro gli alberelli) e pronti per la 24H di Finale!



mercoledì 12 maggio 2010

Ot Gnius!

La stagione "pseudo" agonistica entra nel vivo, e quindi è bene dare una piccola rinfrescata ai prossimi eventi che vedranno impegnato in prima linea il "tim più ot della uest cost".
Questa domenica i nosti omini enduro, Il Bestia, Nick e Maruccio, saranno impegnati nella prova sprint di Molini di Triora, in Valle Argentina.
Per chi invece resta nella WestCoast la prevista uscita CAI nel Casentino è stata spostata al 5/6 Giugno, quindi si presenta davanti a noi un weekend buono per una lunga uscita domenicale in relax, giusta per affinare la "forma" in vista della 24h di Finale del weekend successivo, evento "club" - per dirla alla Frassica - dell'anno 2010.
Dopo la 24h di finale, per chi avrà voglia di rimontare subito in bici e farsi male come si deve, il GS Vertical MTB di Filattiera (MS), organizza per il 30 maggio il Campionato Ligure XC UISP.
Tra le attività collaterali è prevista la ricognizione del percorso della 12 ore della Lunigiana, che si svolgerà il 3/4 Luglio.
La prima metà di Giugno si presenta molto ricco di appuntamenti: oltre l'escursione del CAI del 5/6, il 13 è im programma il superenduro di Cartosio (AL), ritenuto uno dei più belli a livello di percorso, anche se piuttosto duro.
Il 20 la nostra sezione "endurance" si sposta in provincia di Parma per la 6H del Barboi: sicuri presenti saranno Barella, @one e l'oriundo Yoda.
Gli utimi due weekend invece saranno relativamente "vuoti": potremmo così programmare una bella uscita pre-estiva (Montemarcello?) e una sessione di trailbuilding anche in previsione della WestCoastInferno di fine Agosto.
Vi terremo aggiornati, continuate a seguirci.
Aloha!

mercoledì 5 maggio 2010

601

Il famigerato sentieri 601 interpretato dai nostri ragazzi e special guest, durante il loro breve soggiorno a Riva del Garda per l'annuale Bike Festival.
Buona visione.



riprese: Nicola Merciadri
montaggio: @one
musiche: royalty free (stavolta senza fischio)

martedì 4 maggio 2010

ANCHE A STO GIRO NON HO COMPRATO I FRENI....



Non può che intitolarsi così questo post...
Perchè è per quei freni, che non ho ancora comprato da Lui, che sono diventato cliente di una persona che considero amico.
Lui in cambio si è guadagnato un pessimo cliente!!!
Ad ogni modo, dopo due 29er, eccoci a fare le "presentazioni" con una nuova "Creatura" uscita dai cancelli della BIKERINSIDE MANSION...

lunedì 3 maggio 2010

"Mai visti tanti sassi in un giorno solo..."

...e probabilmente nemmeno in due o tre !
Il titolo di questo racconto nasce da una mia esclamazione...eravamo a metà della discesa del 601, ci sembrava di aver fatto già tanto ma ancora non sapevamo quello che ci avrebbe aspettati di lì a poco, o almeno non lo sapevano alcuni di noi, quelli tipo me, che il sentiero non l'avevano mai percorso prima. Invece gli altri, chi più chi meno, ricordavano le insidie e riuscivano a stento a nascondercele.
Si, perchè ha ragione Mao: il 601 all'inizio è molto roccioso: sassi fissi, smossi, grandi, piccoli, arrotondati, taglienti, gradoni grandi e piccoli in sequenza, passaggi al limite ovunque, uno dopo l'altro senza avere mai respiro...poi scendi ed è più roccioso, se possibile, e scendendo ancora lo diventa ancora di più...semplicemente, questa è la sua teoria, perchè i sassi dall'alto rotolano in basso e si accumulano man mano che si scende :-)

Ma facciamo un passo indietro...

La nostra trasferta lacustre inizia con qualche indecisione su orari e date di partenza, alla fine decidiamo di partire il sabato mattina di buon ora...presso la Biker Inside mansion, stazione di partenza ormai di innumerevoli avventure, i 4 eroi sono il sottoscritto, Milk, Nick e Alessio livornese volante.
Perdiamo mezz'ora nel goffo tentativo di caricare 4 bici e bagagli lasciando il posto per 4 cristiani sulla Bety, la Milk-mobile, ma dobbiamo desistere...O ci stanno le bici, O ci stanno i bagagli, O ci stiamo noi. Quindi, non potendo mandare su le bici da sole, ripieghiamo sulla meno economica e meno zingaresca opzione 2 auto, Bety + 206 di Alessio.
Partiamo e ci dirigiamo verso la nostra meta; il Bike Festival che ci attende, già in moto da una giornata abbondante. Il viaggio scorre liscio, all'arrivo ci sistemiamo presso l'ottimo residence, assolutamente da tenere in considerazione per le prossime vacanze estive (Milk ha le sue conoscenze...), pizzetta e birretta di mezzogiorno (perchè noi quando siamo in giro non si fa altro che magnare e bere...e questo ormai è assodato...), e poi fiera.
Gli argomenti di discussione sono 2: le novità presenti in fiera e il testosterone del nostro compagno di viaggio livornese, decisamente oltre il livello di guardia...è tutta una fia a destra e a sinistra..."varda puppe che c'ha lellà". E poi c'è anche la sua sindrome da acquisto compulsivo, repressa,perchè in fiera NESSUNO parla italiano, e soprattutto NESSUNO VENDE...quindi gli facciamo un po' da interpreti in inglese, ma lui è delusissimo: "Deh, ho portato seimila euri e questi un vendano nulla !". Il ragazzo è giovane e va tenuto un po' a freno, ma si farà...e se si comporta bene lo riportiamo in vacanza.
Ovviamente Milk ha occasione di incontrare milioni di suoi amici di vecchia data, con i quali ha fatto giri in bici e vacanze nel 72, nel 76, nell'86, nel 93...tutta gente appartenente alla Old School of Italian MTB. Gente che cmq fa sempre piacere incontrare...
La giornata, fra un discorso a bischero e l'altro, inframezzati da birrette, scorre liscia.
Incontriamo Mao e company, vanno a fare lo Skull...che era poi la nostra seconda scelta, visto che sull'Altissimo c'è ancora neve e il 601 sembra ormai saltare.
La sera li rivediamo per cena, in un locale dove l'ordine delle portate è random, arrivano prima le pizze dell'antipasto...ma è uguale, l'atmosfera è serena. Alessio viene tartassato per tutta la sera dalla frangia nordista, la sua bici è troppo bella e il suo terrore di graffiarla o danneggiarla non vanno d'accordo con i sassi del garda...lui è visibilmente preoccupato.
C'è elettricità...perchè pur avendolo negato per tutto il giorno, stiamo partorendo una nuova spedizione al 601...non si può andare fino in cima perchè effettivamente c'è neve, però possiamo provare un attacco un po' più basso, da circa 1000m.
L'idea di fare il più "facile" skull quindi esce dalle nostre menti, siamo attirati da quel mitico numero come il ferro da un'enorme calamita, di quelle fatte a ferro di cavallo, come si vedono nei cartoni animati :-)
Quindi in barba al maggior Flow dello Skull...e che 601 sia, d'altronde i nostri compagni di avventura sono stati assegnati all'appartamento 601, era un segno. E noi forse non aspettavamo altro.

Domenica sveglia ore 8...Alessio però si gira e si rigira da 2 ore, lo sento nell'altra stanza che fatica a trattenere l'ansia (da prestazione ???)...appena la sveglia suona scatta in piedi come una molla...è già vestito di tutto punto ! Nicola si lamenta della sua irruenza "vabè che anche io son subito attivo appena sveglio, ma te anche troppo !!!"
Colazione, si fa una mappa di come caricare persone e bici in auto e partiamo...la via del Monte Baldo si inerpica ripida e ci porta al luogo di partenza.

Si parte !!!

Nessuno vuol stare davanti, non ci conosciamo, non vogliamo fare da tappo a nessuno, nè prenderci il rischio di "aprire le danze" su un sentiero che non abbiamo mai visto.
All'inizio...ROCCIA !!! Lo strato di foglie rende tutto drammaticamente poco prevedibile...è tutto un jolly...freni per curvare e vai dritto, vuoi andar dritto e la ruota di scarta improvvisamente a destra o sinistra, sembra che tenga...ma non tiene MAI. In più sotto le foglie, che celano un fondo in apparenza piatto come un biliardo, c'è di tutto di più !
Dopo 2 minuti la prima pizzicatura...dentro di me penso "se si comincia così non si arriva più". Sarà invece l'ultima !
Inutile descrivere il sentiero, è un mostro che ti si para contro con violenza inaudita, è imprevedibile e non molla mai un attimo. I passaggi al limite sono innumerevoli, ma soprattutto sono tutti uno dopo l'altro...ne passi uno e dici "cazzo sono stato bravo !", non fai in tempo nemmeno a finire di pensare...e già ce n'è un altro, più ignorante. Si, perchè l'ignoranza dei passaggi segue una legge crescente...così come la nostra stanchezza. Ma anche la nostra voglia di osare.
Stabilizziamo le posizioni, io e Nick partiamo davanti a fare da apripista e lui mi filma con la helmet cam...lo sento che morde la mia gomma posteriore, per questo forzo un po' alcuni passaggi...di quelli che a casa uno non chiuderebbe mai...o che almeno ci penserebbe 2, 3, 5 volte prima di passare. In alcuni tratti prendiamo troppa velocità, fai una curva e trovi i mostri...inchiodate da Moto GP. "ATTENZIONE MOSTRIIIIIIIIIIIIIIIII", grido più volte !!!
Invece giù, in cerca della linea meno peggiore, perchè sul 601 la migliore NON ESISTE.
Ci dobbiamo fermare spesso, ricompattiamo i ranghi e soprattutto cerchiamo di recuperare il più possibile, perchè guidare è veramente faticoso.
Stefania, unica signorina della compagnia, fa un sacco di fatica, e promette che non tornerà mai più sul sentiero...qualcuno in giornata un po' no la segue.
E dice così anche il nostro Alessio, per niente soddisfatto della sua prestazione..."Deh, ma voi l'avete fatti in bici questi pezzi vi ??? E' imbossibile !", oppure più esilarante "Deh, ma seondo voi se ci viene Stiv Pitte vi lllo fa o è sempre 'n terra ???". Grosse risate...come grosse risate suscita l'osservazione sul fatto che in realtà Milk non stia percorrendo il 601 come noi, ma il 562...perchè le ruote grosse della sua 29 rendono il 601 un 601 più piccolo, 562 appunto :-)

Le espressioni son le solite, inebetite e felici, ormai le conosco...l'atmosfera è quella delle migliori occasioni, in alcuni momenti mi spiace che la mia signorina non sia con noi a condividerle, però so che questi non sono i suoi sentieri, e forse è stato meglio così.
In particolare io, Nick e Milk viviamo la giornata come in una specie di dimensione parallela...queste sono le sfide che ci piace affrontare...ogni metro del sentiero una prova di forza, ogni passaggio sempre più tirato, ogni curva ad osare qualche mm in più. E per questo sempre più felici.
Nick a cavallo della Nomadona rossa è una bestia, aggredisce gli ostacoli di prepotenza, ma senza quasi mai esagerare, il suo passo è allucinante, sfiancante. Milk doma la 29er che saltella a destra e manca su ogni sasso, ed è sempre un piacere vederlo arrivare, WEST COAST STYLE.

L'avventura finisce, arriviamo in riva al lago per panino+panino+birra...poi visione collettiva della motogp, recupero macchine e doccia.

Un sentiero come il 601 ti migliora per forza...ti migliora come biker perchè se non osi devi mettere piede a terra troppe volte e alla fine diventa noioso. Se poi sei con una compagnia che "viaggia", tutto si amplifica...perchè non vorrai mica rimanere indietro ?!?!?!? O passare sul roccione che gli altri hanno affrontato ??? Migliora poi il tuo rapporto con i compagni di uscita...li rende più vicini a te.

Mai dati tanti cinque in una giornata.

Si torna a casa, non finisce più la strada di ritorno...alla fine ci voglion 5 ore. Siamo stanchi e parliamo poco, però rievochiamo già le emozioni della giornata, prendono forma quelli che domani saranno i nostri ricordi, e i racconti a chi, suo malgrado, non è potuto essere dei nostri.

"Mai visti tanti sassi in un giorno solo"...quando si torna su ??????

Dovrebbe schiarire.

Il tam tam di sms con il Presidente (Mr Barella) comincia dalle ultime luci di sabato per terminare la domenica mattina con la classica telefonata.
B: qui piove;
@: qui no;
B: che facciamo?;
@: dicono che dovrebbe schiarire (non è la prima volta che lo dico/no);
B: va bene. Quanto ti ci vuole da Pietrasanta a Massa in bici?;
@: 45min. circa;
B: allora in Piazza Aranci alle 8.30;
@: ok. A dopo.
La telefonata si era svolta all'interno di un bar pietrasantino, dove il sottoscritto era andato a far colazione, sicuro di girare nonostante il tempo nero.
Torno a casa con 2 brioches per la family, mi vesto e sono in strada; comincia così il mio viaggio verso Piazza Aranci.
Fino a Querceta nemmeno una goccia di acqua, ma appena raggiungo la località "115".........sono già zuppo.
Cerco di trovare una posizione idonea a rendere il mio sguardo vigile su quello che succede davanti a me,  ma sti rotoni tirano su un sacco di acqua ed allora meglio bagnarsi il viso con quella che scende dall'alto.
Arrivo a Massa pensando a cosa avranno detto gli autisti di questo bischero che si prende tutta questa pioggia, ma poi ecco una visione: un tizio che corre a piedi ed allora via all'appuntamento.
Sono il primo ad arrivare e li per li penso di essere anche il solo, in quanto sul cellulare ho una telefonata del Barella alla quale non ho riposto; decido quindi di chiamarlo e la risposta è: "Sono a Romagnano; trovati un posto al riparo che arrivo". Nell'attesa mi becco una processione di genovesi che si dirigono al duomo di Massa imprecando sul tempo e dicendo "belin" soprattutto sui prezzi delle scarpe e sandali che si trovano nella vetrina dietro la mia schiena. Mi sto ghiacciando quando ecco apparire la brazilian show. 
Si parte senza troppo commentare la nostra scelta; del resto la mtb, come dice qualcuno, è uno sport antifiga, ne consegue che preferiamo andare in bici invece che rimanere a casa con l'altro sesso.
Il ritmo incalzante comporta un minimo spreco di fiato, ma qualche puttanata esce per forza e ci scappa anche un minibreafing sul come gestire le gare endurance che ci vedranno impegnati prossimamente.
Giunti a San Carlo la pioggia decide di fare un piccola trague; piccola perchè superata la casa di Orrico, eccola ricomparire più forte che mai.
Zona climatica; questo cartello segna sempre una meta, ma anche un cambiamento delle temperature/meteo. Si parla della gara di ss e ci sentiamo un pò english style (anche se dubito che oltremanica escano con questo tempo), però sappiamo che è solo un pretesto per non affibbiarci un'altro termine.
Sul piazzale del Pasquilio ci arriviamo dopo un'ora e trenta e siamo soddisfatti; ci mangiamo un fetta di pancarrè con il miele e si parte.
Il Presidente ha un freddo boia a causa di un kway non proprio idoneo alla giornata e mentre si scende mi dice che la ruota posteriore ha i razzini un pò lenti e per tanto preferisce non forzare troppo la mano.
I sentieri sono dei piccoli ruscelli e maledico di non aver con me gli adorati SPY. Il trail lavorato dal Milk per la West Coast (quello che porta al Cesso) ha subito grossi danni e optiamo per un percorso mai fatto prima, ma del resto la traccia è pulita e le contropendenze mi permettono di testare al meglio il 29''.
Scendiamo giù per il Budello, attraversiamo il pratone ed eccoci sulla strada. Durante la nostra salita avevo visto il "Fiumetto nella nebbia", ma non avevo trovato nel mio compagno alcuno stimolo nell'affrontarlo una volta tornati in dietro, quindi:
B: hai più rifatto le Voltoline ultimamente? 
@: no.
B: allora facciamole, ma stai attento che ci sono dei ripidoni.
Spavaldo scendo questo storico sentiero e prima dei tornanti eccomi di fronte alla prima novità. Non conoscendo il mio mezzo ed essendo un pò intimorito dagli agganci, arretro e guardo come la affronta il Presidente; vista la facilità, arretro qualche metro, attacco gli scarpine e scendo, ma da qui in poi non c'è trippa per gatti. I passaggi sono troppo viscidi ed allora meglio scendere ed aggrapparsi dove è possibile. Facciamo quasi metà percorso così, poi finalmente si sale in sella ed, evitato una rampa per le stelle, eccoci sulla strada. 
Cerchiamo un posto al riparo, ma la loggia vicino alla chiesa è il posto più freddo che c'è. Tutta l'aria si incanala in questo passaggio ed allora meglio spostarsi o ripartire. Io sono pronto per scendere, ma Damiano trova un posto riparato ed anche caldo. Mi chiama dicendomi di andare a provare, ma proprio questo suo richiamo fa si che i proprietari dell'alimentari si insospettiscano. Prima esce una donna che ci dice: "Prendete freddo se vi fermate"; poi esce un uomo che non dice una parola, ma non ci perde di vista un attimo ed allora.......meglio scendere.
Come nei film comici-drammatici anni 70/80, ritornati al punto di ritrovo la pioggia cessa di cadere. Ci facciamo un bella risata, godiamo nel vedere gente con i kway belli asciutti, ma soprattutto li vorremmo far nostri. 
Le motivazioni di questo giro sotto l'acqua ci sono, no, sono strane, ma vi dirò che a me a fatto piacere. Era da tanto che non facevo un'uscita del genere e grazie ad essa oggi mi sento più giovane visto che, corna a terra, non ho nemmeno un pò di raffreddore.

N.B.: non ricordo quanto il Barella mi ha detto che le 29'' ss fanno venire i crampi e come non credevo minimamente a questa storia; fatto sta che nel rientro mi sono tirato in piedi per sgranchirmi un pò il culo ed il polpaccio sx si è fatto sentire. Unico neo il cellulare che aveva preso, anche lui, un pò di acqua e solo oggi è tornato a funzionare a differenza di me.