giovedì 18 giugno 2009

Il team che non si ferma mai.

Sabato 20 e domenica 21, due membri del nostro team partecipano alla.

trattandosi di Milk e Barella non ci si poteva aspettare che qualche cosa di diverso dal solito ed infatti correranno in coppia, ma soprattutto in single speed.
Per maggiori informazioni su questa competizione visionate il sito http://www.12oredellalunigianamtb.it/.
N.B.: vogliamo un bel resoconto al vostro rientro. Forza ragazzi.

lunedì 15 giugno 2009

Ma Ha uso tempi di recupero?

Prefazione.
Di titoli per questo articolo ce ne sarebbe tanti, tipo: "S E puppa"; "Scusa non l'ho fatto apposta"; "Enrico la prossima volta la maglietta XL"; "UAP, ZAP, FLAP"; "ma dove siamo nel deserto del Sahara"; "ammazzati"; ecc., ecc., ecc., ma viste le mie condizioni di ieri sera e stamattina (lunedì 15 giugno) ho preferito utilizzare questo.

Day 1.
Iniziamo con il dire che un team che si rispetta ha il mezzo giusto al momento giusto. Questa volta tiriamo fuori (grazie a "Il Bestia") un furgone Mercedes atto a garantire agi e comfort non solo agli atleti, ma anche ai mezzi.
Partiamo intorno alle 9.00 dal famigerato PEEP di Carrara (sede locale del team hutr) con una compilation di cd realizzata appositamente dal nostro manager Mr. Barella per questa trasferta, ma appena entrati in autostrada ci accorgiamo che Sean Paul è di disturbo, nonostante abbia tirato fuori degli aneddoti sui nostri trascorsi di "fanciullezza" molti interessanti;
ne consegue che per tutto il viaggio teniamo il volume dello stereo quasi a zero ed a riempire di suoni il furgone ci pensiamo noi.
Nemmeno a dire che le doti di oratore del nostro manager sono impressionanti, ma tengo a precisare subito che lo stato di serenità del nostro team non è una dote tanto facile da trovare da altre parti.
Usciti dall'autostrada, all'altezza di Ovada, cerchiamo direzione Cartosio, ma nessun cartello indica questa località per cui ci affidiamo all'intuito e, dopo aver passato Aqui Terme, proseguiamo la statale in direzione di Savona; il nostro senso dell'orientamento ci premia, a differenza di un certo Garmin che non riesce nemmeno a rintracciare il satellite, ed oltrepassato questo
eccoci a destinazione.


Giunti nell'area parcheggio, a pochi passi da quella free camping, scarichiamo il furgone ed iniziamo a preparare al meglio la location in cui trascorremo serenamente questi due giorni off-road.
N.B.: di campeggio ne ho fatto tanto, ma come questa volta difficilmente riuscirò a levarmelo dalla testa; la tenda e l'attrezzatura by Barella sono tutto quello che di più comodo ci può essere per un'esperienza all'area aperta, ed in seguito capirete il perchè.
Partiamo col montare la tenda, che assomiglia più o meno a quelle che usano i sultani quando fanno sosta nel deserto (una suite presidenziale di nylon); finito di montarla ci catapultiamo sulle panchine limitrofe per banchettare con pane nero e torta di cioccolata (by ragazza del Barella) ed ancora 4 etti di prosciutto crudo, 1/4 di pecorine e due panetti di stracchino, presi all'alimentari di Cartosio dal nostro SE2 (elettrico), il tutto annaffiato da birra, cocacola ed acqua.


Finito il fiero pasto si allontana drasticamente la voglia di provare le 4 PS che caratterizzano la 4^ tappa sprint del circuito e poi è troppo caldo e la miglior cosa da fare è un bel riposino sotto l'ombra almeno fino alle 16.00.
Al nostro "risveglio dei sensi" sappiamo tutti cosa fare: 1) vestirci; 2) prendere il furgone (con le bici già al suo interno); 3) parcheggiare davanti all'area iscrizioni e chioccare un bordello per la lista dei partenti del team hutr, in quanto l'Elettrico deve partire per primo.
Ma con una mossa "quasi" astuta dimentica la tessera in tenda: noi chiediamo di lasciare un buco libero, ma poi dico all'addetto alla lista dei partecipanti che i dati dell'assente glieli darò io e qui succede il patatrack, visto che il n°187 è stato saltato.
Riusciamo a sbrogliare la faccenda con il nostro modo di fare e qui di seguito riporto i nostri numeri di partenza così che se avete voglia di andare a vedere la classifica ci trovate:
188 - elettrico;
189 - Simò "Il Bestia";
190 - @one;
191 - barella.
Prima di andare a provare i tracciati salutiamo lo "Zio" (boss dell'organizzazione) che si espone tantissimo quando dice: "ci vediamo a cena".
N.B.: gli è andata bene che siamo ritornati tardi dalle prove perchè come bocchine siamo PRO al 100%.
Il paesaggio che troviamo in cima alla collina dalla quale parte la PS2 è il seguente:

Nel frattempo insieme al team si è unito Jhonny (Jhonny è il nome che viene dato a qualcuno quando non sai quello vero, ma gli vuoi rivolgere la parola) e con lui affrontiamo questo trail che ci risulta subito un pò ostico a causa di un terreno composto da brecciolino e sabbia, ma che bello provare qualche cosa di nuovo.



In queste foto potete ammirare la zona di partenza della PS3 e PS4 con vista della vallata.




Terminiamo la nostra giornata di prove libere e mentre il nostro uomo migliore ("Il Belva), va al recupero del mezzo accompagnato cortesemente da Jhonny, io, barella ed elettrico ci spariamo una bella doccia.
Va precisato che l'"uomo campeggio" era munito di doccia portatile che consiste in una sacca nera contenente ben 40lt. di acqua, che lasciata sotto il sole fa diventare caldo il liquido interno; purtroppo il quantitativo è sufficiente a lavare solo due persone.


Siamo tutti in ghingheri per la cena. Questa sera fusilli al ragù di cinghiale, pecorino e prosciutto, pane, birra, torta di cioccolata. Vi basta?
Rimaniamo colpiti da tre ragazzi del Lazio che puliscono le bici come mai visto prima; mi sembrano fin troppo maniacali, ma contenti loro.
Sono le 23.00 e tutto va bene: al nostro tavolo si è unito Jhonny che era andato a mangiare le trofie ad un ristorante di zona (era meglio se non ci andava e presto capirete il perchè) e ci racconta un pò del suo lavoro, dove abita, dove ha abitato e quali sono i suoi sistemi di abbordaggio.
Adesso però è l'ora di chiudere questa giornata e mentre l'elettrico se la ronfia già dentro il suo sacco a pelo, i tre moschettieri si puliscono ammodino i denti, qualcuno si leva le lenti a contatto e poi dentro nella suite a sentire il richiamo della foresta. Ma ha uso fauna Cartosio è messo così bene?

Day2
Mi sveglio ed al primo movimento che faccio.....sssssiiiiiii ecco il Barella che mi guarda e spara subito la cazzata del buongiorno; metto subito in funzione gli addominali in modo da non disturbare gli altri due campeggiatori con la mia risata.
Guardo "Il Bestia" se accenna a svegliarsi e nel mentre il manager mi fa capire che se apre gli occhi sono cazzi amari, decido quindi che è meglio alzarmi ed andare a vedere com'è la situazione fuori dalla tenda (scoprirò a fine giornata che Simone aveva i tappi agli orecchi :-).

Le bici ci sono sempre


Decido di andarmi a prendere un caffè e vedere a che ora è la nostra partenza, ma arrivato nell'area iscrizioni ecco cosa scopro.


Con tutta la calma possibile ritorno in tenda; gli altri si sono svegliati e qualcuno è improvvisamente diventato intellettuale.


Ci facciamo una bella colazione, ci laviamo, ci vestiamo e dulcis in fundo raggiungiamo il punto della partenza di questa 3^edizione del Superenduro dei Tre Fiumi con una serenità che inizia sempre più a diminuire fino a che, per fortuna, partiamo. A questo punto non resta che pedalare e salire, salire, salire; credo che una rampa continua come questa non l'ho mai provata, la Via del Soldato in compenso è una passeggiata, ma un pò a spinta, un pò pedalando riusciamo tutti ad arrive alla partenza della PS1. Il caldo comincia già a mietere vittime ed il n°187 paga il prezzo per una catena non al 100%; purtroppo me lo ritrovo davanti e quando chiedo di farmi passare......niente, non si sposta; solo durante un passaggio leggermente tecnico sbaglia traiettoria e lo sorpasso, ma nel frattempo il Barella mi ha raggiunto e riesco ad arrivare alla fine della PS a pochi metri davanti a lui. Nella risalita capisco che oggi sarà dura tenere dietro il manager e poi il caldo mi sta facendo sciogliere come un ghiacciolo.
Parte la PS2 e finchè sono in discesa riesco a tenere un buon passo, ma nei rilanci non ho forze e spingo e proprio in questi tratti vengo sorpassato. La mia volontà era quella di arrivare tra i primi 100, ma nella 2^ risalita ho pensato subito che il risultato più importante sarebbe stato quello di completare questa gara.
Lasciando stare una probabile rissa sedata prima del tempo dal buon Barella, con l'offerta al mio avversario di un bicchiere di cocacola (il tutto perchè gli avevo a malapena toccato la bici), arriviamo a fine gara con il guado del fiume Ebro e la verifica della bici che sancisce la chiusura delle ostilità.




Conclusioni
Sicuramente questa tappa è la più dura tra quelle che ho affrontato quest'anno (almeno per il momento), vuoi per le condizioni meteo (un caldo allucinante), vuoi per il livello dei partecipanti dal mio punto di vista più alto rispetto alla gara di Sestri. Resta il fatto che il mio allenamento non era dei migliori o forse meglio dire completamente assente a causa degli impegni familiari e lavorativi, con risultato finale visibile. Però mi sono divertito un sacco ed ho concluso la gara arrivando alla partenza delle prove speciali nel tempo prefissato.
Faccio i miei complimenti a Simone "Il Bestia" che fa prestazioni sempre sopra le righe; elogio all'elettrico per la sua prestazione ed al Barella che è sicuramente migliorato rispetto alla prima gara dove per mia gioia gli ero davanti.
Mi spiace che Jhonny non abbia potuto concludere la gara, ma le trofie della sera prima sono state deleterie.



Ringraziamenti
Un grazie al Barella per il suo kit all'aria aperta con il quale mi ha fatto sentire un pacha; grazie anche a Simone "Il Bestia" per averci scorrazzato con il suo furgone (ideale per fare spogliatoio) e grazie all'elettrico per la sua disponibilità, oltre al fatto che con le sue puzzette ci ha datto la possibilità di affibbiargli un nuovo soprannome ("Stè Puzzetta").

Alla prossima.

lunedì 8 giugno 2009

Ci siamo.



ANTEPRIMA: Sprint 4 - Cartosio (Piemonte) - 14 giugno 2009
giugno 2, 2009 by Simon

Ormai siamo ufficialmente in estate, e la stagione del Superenduro entra nel vivo con una grande classica dell’enduro italiano, la “Tre Fiumi” di Cartosio, una delle prime gare di questo genere ad essere state organizzate in Italia, fin dallo scorso anno uno dei capisaldi del circuito. Quattro bellissime prove speciali sulle colline a cavallo tra Appennino e Monferrato, in gran parte su singletrack creati e mantenuti appositamente per la gara, insomma vero Superenduro!

Tutte le informazioni sulla gara (iscrizioni, percorso, immagini, cartina, indicazioni su come arrivare) le trovate sul sito www.mtbenduro.it, ecco invece qualche suggerimento su dove pernottare:

Albergo Hotel Pineta
15011 Acqui Terme (AL) - V. Alla Salita, 1 - tel: 0144 320688 - www.hotelpineta.org

Albergo Ristorante Rondo’
15011 Acqui Terme (AL) - V. Acquedotto Romano, 44 - tel: 0144 322889 - www.albergorondo.it

B&B La Civetta
15010 Ponzone (AL) - Località Cascinali 209 - Tel: +39 3333432540 - www.geocites.com/bblacivetta

Hotel Pian del Sole
17046 Sassello (SV) - Via Pianferioso 23 - tel. 019.724.255 - 019.720065 fax 019.720.038 - www.hotel-piandelsole.com

Ed ecco la descrizione del percorso:

Partenza e primo trasferimento

Dopo un breve tratto di “passerella” intorno al paese di Cartosio, si attacca la prima salita: dapprima asfaltata, poi su larga sterrata, ci fa rapidamente e ripidamente guadagnare quota, solo i più in forma riescono a salire in bici, a piedi si impiegano al massimo dieci minuti; raggiunta la sommità il trasferimento prosegue lungo un bel singletrack in mezza costa, alcuni tratti scorrevoli nei pressi delle case Carozzi ed ancora un po’ di divertente traccia fino al via della PS 1, in cima al cucuzzolo antistante le case Arbì.

PS 1 “Gli Arbi”

Dalla cima del cucuzzolo ci si butta verso il fitto di un boschetto, la traccia è stretta e contorta, qualche contropendenza, una bella compressione: non si pedala un granchè ma si fanno cento curve, qui è molto importante avere ritmo ed agilità ; usciti dal bosco si percorre qualche metro di strada più larga per poi gettarsi nel pump track del “torrione” molte gobbe e vallette si alternano a tratti più rocciosi per il nostro divertimento totale; un tornante sottostante il torrione segna la fine di questo tratto e l’inizio della parte finale veloce pedalata, con alcuni guadi.

Secondo trasferimento

Siamo ora nel rio “Cruera”, conviene mettersi comodi e godersi l’ombra (se nel frattempo i boscaioli avranno risparmiato qualche albero), la risalita può richiede quasi mezz’ora; giunti all’asfalto mancano poche centinaia di metri alla fine della fatica.

PS 2 “Il Cane Morto”
E’ il tratto di percorso più caratteristico, interamente su di una cresta di tufo, l’inizio è abbastanza veloce, larghi tornantini senza parapetto immettono su un primo tratto in leggera salita, se l’inerzia è sufficiente, non si deve pedalare per giungere ad un tratto in bosco un po’ sconnesso, a seguire un tratto diritto da fare mollando il più possibile per cercare di arrivare in cima alla rampa successiva senza dover mettere il piede a terra; a questo punto siete su di una specie di terrazzino sospeso nel vuoto, il tracciato è quella sottile striscia che picchia verso il basso sulla sottile cresta, anche qui è meglio usare il freno con parsimonia ed aspettarsi un bel fondo corsa nella compressione.

A questo punto il sentiero diventa un po’ più rilassante, ma molto veloce: un tratto quasi dritto lancia verso il muro finale, una specie di labirinto tracciato su una cresta molto ripida con tantissime curve e non troppa tenuta.

Terzo trasferimento

Segue il letto del Rio Torbo, in caso di piogge offre una ventina di guadi, la strada è larga e sale leggermente, segue un tratto più ripido ma abbastanza pedalabile, un po’ di asfalto verso il paese dei Turpino e finalmente si arriva da “Pistone” per un meritato, fresco punto di ristoro.

PS 3 “La Panoramica”

Pur mantenendo la sua caratteristica di dislivello negativo, la 3ª PS è quella che piace di più ai pedalatori: sempre su cresta, presenta diversi tratti pianeggianti o in leggera salita, da non prendere “a fuoco” per non piantarsi; il finale è ambientato in una specie di savana dalla bassa vegetazione senza troppi patemi.

Quarto trasferimento

Facile facile: 4 chilometri su asfalto con qualche tratto più ripido e finale al ristoro da “Pistone”

PS 4 “La Speciale”

Da decenni è sfruttata dagli enduristi locali e da qui il nome, è la sagra della velocità, con sponde così alte che è impossibile uscire, quando sei dentro ti senti una biglia da spiaggia, il rischio (?) è di perdersi giocare con le sponde invece di pensare a fare il tempo, alla fine del tufo si entra nel bosco: ambiente nuovo e diverso, tornantini, brevi passaggi in salita; ad un certo punto una pietraia ripida lancia nel tratto finale del rio Cruera, da pedalare velocemente, il finale è mitico: guado del torrente Erro e fine PS.

Un chilometro di stradone e si è in piscina!!

Ci vediamo a Cartosio!

martedì 2 giugno 2009

Ad ognuno il suo personal.

-Pensieri e parole in libertà-

Cosa fanno gli italiani per il 2 Giugno? Molti hanno abbandonato le città per dirigersi al mare, altri rientrano a casa dal mare prima che il famoso controesodo li essorba fino all'esaurimento, altri preferiscono prendere la bici per un giro di mezza giornata fuori dal traffico e dalla routine; tra questi spiccano alcuni membri del team hutr (io, Barella e l'elettrico) che hanno scelto le amate ruote grosse ed i pantaloncini larghi anche in previsione del tanto atteso Cartosio.
Il programma prevede una rivisitazione estiva della famigerata ascesa parcheggio HOT di Avenza/Campocecina (28/12/2008 -5°, oggi -25°), ma prima bisogna fare delle precisazione:
1) Barella super...eroe in quanto si vuol fare 2500mt. di dislivello in due giorni (alla fine se ne farà 2200 circa, ma tanto di cappello lo stesso;
2) l'elettrico è troppo in forma ed è impossibile per noi due tenere il suo passo (io non ci penso proprio ed il Barella.....vedi sopra);
3) ma come si elimina l'acido lattico?.
Come avrete capito il ritmo dei due SE3 non può competere di certo con l'unico SE2 della giornata ed anche dell'intero team, ma per oggi va bene così anche se ci vorrebbe un personal-training che ci direzionasse su un programma mirato in base al calendario race 2009. Proprio nel momento in cui penso a questa cosa ecco che davanti ad i miei occhi appare un personaggio che, durante la sua passeggiata mattutina nel bosco, affronta, da solo, un personal-allenamento. Questo personal-viandante ci fa capire che "ad ognuno il suo personal" e che il team hutr è sereno sempre.

-Ed ora la sessione foto by Barella-

Carosello

Up

Uppp

Siamo sereni......

e si vede

Carosello

Fuori dal tunnel.......

ma il personal trip continua

Carosello (Barella + Barattini = love)

lunedì 1 giugno 2009

Jonny!!!! Happy hour???

Con queste parole si è conclusa la giornata al barrino in quel di Sestri. Non ci sono foto, ne tante parole per descrivere l'uscita di oggi. Devo essere sincero, ero partito un po sfavato, visto il tempo un po schifosetto, lo stesso tempo che il giorno prima ci Ha costretto ai box, ma invece si è rivelato un giro di quelli che mi piace definirli "un giro che ti mette in pace con la bici". A volte ci sono periodi o singole uscite in cui ti sembra di non andar proprio, di aver le ruote incollate o peggio ancor di non riuscire Ha chiudere in discesa il tuo passaggio preferito, di non controllare la bici, quasi Ha non essere in sintonia con "Lei", e poi invece ci sono le uscite che ti mettono in pace con la bici, quelle in cui ti riesce tutto; di solito il giro pacificatore lo trovi dietro l'angolo, nel tuo spot preferito, che so per me è il Barattini, ma stranamente oggi è capitato in un sentiero che conosco Ha malapena lo stesso sentiero che nella gare del superEnduro mi ha punito.
Penso che un ruolo fondamentale nella "pacificazione" lo abbia la compagnia: ebbene oggi è stata al Top, con un Bestia sopra le righe, un BigIguanaJim finalmente su Bullit (incontenibile), gli ottimi panini dell'infinito Abramo, ma soprattutto l'IntenseStyle... Che bell'inizio di settimana...