lunedì 21 dicembre 2009

Ma quanto mi costa questa epic ride!

Prefazione
Il titolo deriva da una mia considerazione dovuta al fatto che, con queste temperature artiche, ho dovuto rivedere tutto l'abbigliamento per l'appena trascorsa Epic Ride for Christmas.
Sotto il consiglio del buon Barella mi prendo una tuta 3/4 visto che, sue testuali parole: "qui da noi non fa mai troppo freddo e la usi molto di più di quella lunga"; poi ecco calare drasticamente il termometro ed il pensiero si sposta sul come sopperire a tale scelta.
Nei giorni che precedono l'evento decido di acquistare calzamaglia tecnica e sottoguanti, oltre aL berretto da posizionare tra la mia testa ed il casco, con conseguente abbassamento di spessore del mio portafoglio.

Il risveglio
La mattina dell'Epic Ride le temperature parlano di -5° ed essendo in anticipo rispetto all'appuntamento vado a controllare su internet quanti partecipanti ci saranno; com'era evidente molti bikers provenienti dall'intera regione si sono dovuti arrendere a causa dei disagi causati dalla neve ed altri hanno letteralmente risposto: "io vi vò nel culo". Facendo una breve detrazione saremo in 5-6 a partire da Pietrasanta ed arriveremo al massimo di 9 presenze considerati i personaggi che ci aspettano a Camaiore. Devozione od incoscienza?

L'incontro
Io, Milk, Barella, Big Jim, Pierats, Solitario ed il suo cane Raf, ci troviamo in Piazza del Duomo alle 9.00 per dare inizio a quella che sarà un'avventura, una pazzia, un viaggio nell'ignoto, una sfida contro noi stessi e la natura, un'assurda voglia di confermare il mio progetto "Epic Ride for Christmas 2009 (3^ edizione)", per il quale ringrazio anticipatamente tutti i partecipanti.












(foto by Barella e Solitario)

P.S.: Ho rivisto tutto il mio articolo iniziale perchè non ci sono parole per descrivere l'esperienza del 20 c.m., per cui spazio alle foto.
Chissà se ci risarà un Epic Ride for Christmas come questo? Lo scopriremo il prossimo anno.

TANTI AUGURI

martedì 1 dicembre 2009

Epic Ride for Christmas



Mancano 19 giorni all'ultimo evento dell'anno 2009 organizzato e pensato dalla premiata ditta HUTR.
Anche quest'anno combatteremo contro il freddo percorrendo strade e sterrati, toccando così i vari comuni che compongono la Versilia storica e non.
Il giro è lungo ed a tratti duro, ma non vi preoccupare perchè l'andatura non sarà da gara, bensì da viaggio epico dove ognuno dovrà arrivare in fondo per meritarsi il sospirato brindisi pre natalizio.
Chi vuol terminare prima lo può fare senza remore, ma ricordatevi che non c'è un road book, per cui dovete conoscere bene il territorio o chiedere informazioni agl'indigeni.
Il mangiare sarà al sacco, anche se sto cercando il sistema per farvi trovare qualche cosa in un favoloso punto di sosta.

P.S.: chi vuol aderire a questo evento può segnarsi in questo blog nella zona commenti, oppure nel www.forum mtb.it regione toscana. Se vi segnate ecco cosa vi aspetta

Vi aspettiamo.
Uno del team HUTR.

Special thank a Milk per la grafica.

sabato 21 novembre 2009

Do You remember????
















Certo che si:è il mitico Le Toy3, che la prossima estate compierà la bellezza di 8 anni; si è vecchio,ma suona ancora giovane;in effetti in circolazione ci sono moltissimi telai da dirt,4x,street tutti bellissimi ,ma nessuno ha tanto stile quanto il mio amato telaio.
Le Toy3 è il tipico esempio di una bici che non deve essere venduta, e cosi lo è stato per me.
Ci sono particolarmente legato perché è stato il mio primo telaio fun senza compromessi;quello che per la prima volta mi ha fatto pensare :che sport la mtb.
Alla sua guida ho conosciuto persone nuove,alcune delle quali sono diventate AMICI,mi ha fatto conoscere il Singlespeed, mi ha protetto dalle pericolose discese di Campo cecina e mi ha pure portato fortuna agli esami universitari.
Ecco è venuto il momento di ringraziare pubblicamente la mia amata 24Bicycles ,donandogli un look nuovo: Partiamo dalla verniciatura, si accettano consigli;io preferirei un colore chiaro per far risaltare le numerose saldature e fazzoletti di rinforzo vari.
Sono richiesti anche consigli sul montaggio. Vi devo confessare che è un progetto a me molto caro,in quanto la bici in questione sarà destinata a girare nei vari park domestici che a presto sorgeranno come funghi; e inoltre verrà dato in prestito a un giovane atleta (ancora da selezionare)per correre gli Italiani di 4x con la maglia Hutr.
Forza,fatevi avanti con i consigli



domenica 8 novembre 2009

Irrequietezza

Come mai mi sento così? Perché non riesco a godermi la domenica senza bici?

Vado, non vado; sento se qualcuno si unisce a me, ma niente. Cosa faccio adesso? Quasi, quasi mi vesto e parto visto che ora come ora qui non piove, ma, dopo esser andato a prendere la colazione per la famiglia, ecco che la pioggia riappare e decido di aspettare momento migliore per uscire. L'unico problema è che in casa non ci so stare la domenica mattina, forse sono abituato male, ma del resto oggi è l'unico giorno in cui mi prendo un pò di tempo per me.
Sta di fatto che sono irrequieto e non riesco a scrollarmi di dosso questa insofferenza e per tanto mi chiedo: "ma sono così dipendente dalla bici?" Forse si e credo di sapere anche il perchè. Come ho detto sopra, la domenica è l'unico giorno in cui trovo uno sfogo personale, l'unico modo che conosco per levarmi di dosso le tossine accumulate durante la settimana, ma non trovare un'alternativa è grave.
Mi metto per tanto a scrivere questo articolo così da riflettere su questa condizione e telefono a destra ed a manca per sentire qualche voce amica che mi dia conforto, ma l'unico che riesco a contattare è nelle mie stesse condizioni (Mr. Barella), anche se lui chiama questo stato "triboleria".
A questo punto credo che l'unica soluzione sia quella di prendere la macchina, andare dal Brico e comprare quelle cose che mi servono per dare un pò di ordine in casa, ma non mi è mai piaciuto andare per negozi la domenica, quindi risiamo da punto e da capo.
Non resta quindi che riaddormentarsi, ma una volta sveglio difficilmente Morfeo mi ricattura e per tanto dovrò aspettare il dopo pranzo. Bei mi tempi quando facevo tardi la sera e la mattina dopo tiravo lungo nel letto fino all'ora di pranzo.
Non mi resta altro che sperare in un cambiamento repentino del tempo o un velocizzarsi del tempo, ma cazzo come sono fatto male.

giovedì 5 novembre 2009

29er

Questo numero è entrato di prepotenza nella testa dei "ragazzi" della West Coast.
Le novità non le porta mai il vento, ma la voglia da parte di qualche d'uno di provare qualche cosa di nuovo, generando così altra voglia.
VOGLIA CHE GENERA VOGLIA, ma è giusto scrivere così?

Intanto beccatevi questo video in cui una nostra conoscienza prova un mezzo con i ruotoni.


Nel sito www.29pollici.com potete trovare tutte quelle risposte che vi servono a comprendere perchè provare a cambiare (www.29pollici.com/faq).
Salute a tutti.

lunedì 26 ottobre 2009

Mi piaci perchè sai dove andare.

(titolo dettato dal Manager Mr. Barella)

Il periodo agonistico è ormai volto al termine ed adesso ritorniamo un pò all'origine, alla ricerca dell'ignoto, alla necessità di scoprire, di puntare sempre più in alto e di ricaricarsi con energia positiva attraverso lo spirito libero che è dentro di noi.
La mia idea è quella di scoprire cosa c'è al di sopra del Pasquilio e per la precisione sul monte Carchio ed ad assecondarmi in questo progetto ci sono gli altri due padri fondatori del team HUTR: Barella e Milk (quest'ultimo necessario in questa missione vista la conoscienza della zona). Peccato però che alle 9.17 il manager prova a chiamare il lattaio per sentire se è in strada, ma senza buon esito (leggeremo più tardi un messaggio nel quale ci chiarisce la sua situazione :-)). Parte così il nostro viaggio verso l'ignoto.

La salita è sempre quella e la coppia del giorno ragiona, ragiona, ragiona. Devo dire che con il Barella mi ci trovo proprio bene e poi ha delle uscite che non so proprio da dove gli vengono. Incontriamo sul nostro cammino uno stradista non più di primo pelo ed il suddetto, dopo esserci salutati, esordisce con questa frase: "Parlavamo di capezzoli!".
Lasciando perdere la mia assurda foratura (si è strappata la valvola dalla camera d'aria) e l'incontro con le nuove leve (se c'era l'Iguana chissà che show, sempre che abbia ragione il Barella), eccoci finalmente al punto in cui inizia l'avventura.


La salita alterna tratti pedalabili a momenti in cui bisogna avere qualche forza in più per sopperire non solo alla salita, ma soprattutto al fondo composto da grossi sassi smossi.



Wade e Shandro sognano il Carchio e noi prima o poi ce li porteremo, sempre che avvenga un gemellaggio :-), ma del resto come non capire la loro volontà di essere in un posto del genere. Un luogo in cui da una parte vedi il mare, dall'altra le forti vette delle Alpi Apuane, ma soprattutto una prateria che nemmeno io avrei mai immaginato di trovare ed al sol pensiero mi batte forte il cuore. Pensare che è sempre stato lì in attesa di una nostra visita, ma finalmente oggi ci siamo e ce lo possiamo godere in tutta la sua bellezza.

Ci fermiamo in un punto ove la storia della nostra zona è presente,


dopo di chè di mangiamo un ringo boys, gentilmente offerto dal manager, indossiamo l'armamentario in nostra dotazione ed individuiamo la traccia che ci potrerà.....?


Seguiamo questa specie di solco fino a che non becchiamo una pietra-segnalinea munita, ma la linea non è di mio gradimento e per tanto...........dietro front.
Ritroviamo una nuova traccia che ci porta verso delle costruzioni in pietra che venivano utilizzate dai cavatori e qui intravediamo/vediamo tanti di quei sentieri che sarebbe bello capire da dove partono e dove vanno. Molte sono strade di lizza, altre mulattiere e poi piccoli single track che tagliano questa splendida vallata.


Visto che il mio compagno non vuol pensare al Fiumetto + cazziatone, tanto meno io, optiamo per scendere nella via più sicura e cioè quella della cava. La partenza è in pieno stile Megavalanche con una serie di tornanti belli larghi, ma su sassi smossi di una certa consistenza. Finiamo questa nostra perlustrazione nel momento in cui la sbarra ci segnala l'inizio dell'asfalto, ma non vuol dire che la discesa sia finita.


(foto by Barella e @one)

giovedì 22 ottobre 2009

Ultima tappa del Campionato Superenduro...

...ed il team HUTR ci sarà con i due riders che più di ogni altri ci hanno dato tante soddisfazioni in questa specialità.
Sto parlando chiaramente di Simone detto "il bestia" e suo cugino Nicola; su quest'ultimo tra l'altro vorrei aprire una parentesi in quanto non credo mai di avergli fatto (io, ma anche gli altri membri del team) i nostri complimenti per il buon piazzamento in quel di Pescasseroli. Domenica però vogliamo la conferma, anche se questo ragazzo è da poco che gira in mtb, ma probabilmente buon sangue non mente.
Di seguito il link della manifestazione preso dal sito ufficiale con gli ultimi aggiornamenti: http://www.superenduromtb.com/home-news/pro-finale-ligure-variazione-del-percorso-e-ultimi-aggiornamenti/ (se non si apre direttamente copiate ed incollate...grazie).
Forza ragazzi il team HUTR è con voi.

martedì 13 ottobre 2009

StronKaciui in SingleSpeed



Lo scorso 4 ottobre il team Hutr/Bikerinside ha partecipato alla settima edizione della Stronkaciui; la Stronka è una "manifestazione" che viene definita dagli stessi organizzatori (I ragazzi del Circolo Porto Di Livorno e i Wild Boar Bikers) come un'avventura di un giorno intero in bici su e giù per le colline livornesi prevalentemente su singletracks tecnici. Secondo il mio punto di vista la Stronka non ammette definizioni: non è CrossCountry, ne all mountain, ne tanto meno XC cattivo o light freeride, la Stronka è Mtb pura ,pura e semplice come mamma l'ha fatta; dove o ne hai o torni a casa. Ben inteso, massimo rispetto per chi non è riuscito a portarla a termine, essere battuti dalla Stronka è come essere battuti in finale dal Brasile. Il fatto poi di farla in monomarcia è mtb al quadrato: è coraggio, ambizione, ma soprattutto deviazione mentale.

L'appuntamento è fissato alle 7.30 a casa di Milk; mi presento puntuale, Yoda(ospite di milk) è già presente; arriva anche BigJim conosciuto anche come Iguana. Per lui il singlespeed è una cagata pazzesca, guai a smentirlo al posto dei bicipiti ha due tanghi; ovvio che parteciperà alla Stronka con tutte le 27 o più marce di cui dispone. Carichiamo bici e accessori nel mitico California di Yoda e ci dirigiamo verso la baia di Fortullino. All'appuntamento troviamo altri circa 200 bikers, siamo veramente tanti; gl'ultimi accorgimenti alle bici e si parte, via.

Appena partiti è subito salita, e con la salita arrivano i primi commenti della gente: De senza il cambio? no ha il cambio dentro il mozzo, vedrai ora come schianta, sembra un duro quel rapporto.....si duro sempre nella fava... Ecco anche questa è la Stronka, si scherza, ci si prende in giro, ma alla fine ci si vuole bene. Si sale e si risale, ma per fortuna c'e un megaristoro: dolce, salato, frutta, bibite.. qui c'e tutto pure le lasagne.

Continuiamo a salire per la valle del Chioma ansiosi di darci battaglia in discesa. Veniamo ben presto accontentati, Milk L'iguana e Yoda (ormai sopranominato da tutti come l'extraterrestre) vanno a mach 5 e io faccio di tutto per tener il loro passo, poi ci si mette pure il Sembola ha farmi sudare la settima camicia. Per fortuna siamo quasi arrivati, ma prima si risale ancora per poi affrontare l'ultima discesa che ci porterà al ristoro finale nella bellissima spiaggia di Fortullino, ovviamente preceduto da un'aperitivo a base di sangria. Non so quanti km avremmo percorso, forse 50 ne tanto meno conosco l'altimetria del giro, non è importante; l'importante è che ho trascorso un'ottima giornata: Che sport la MountainBike!

venerdì 9 ottobre 2009

STRONKACIUI 2009: Bhè, pensavo peggio!

La stronkaciui è da oramai 4 anni un evento fisso della mia agenda.
Lo è per un sacco di motivi: intanto la zona di livorno e dintorni mi ha sempre ispirato e mi è sempre piaciuta per i suoi sentieri e i suoi panorami, poi la stronka ha in sé la vera essenza della MTB: è un evento che riesce a radunare così tanti biker e di estrazioni diverse annullando le differenze che esistono tra i vari modi di intendere la mountain bike, perché si va alla stronkaciui per fare MTB, e basta.
Partecipai alla Stronka per la prima volta nel 2006: cercavo di prendervi parte da un paio di anni almeno, ma per un motivo o l’altro avevo sempre dovuto rinunciare.
Capita che a marzo 2006 mi convincono ad andare a fare un giro giù verso S.Vincenzo, un’ora d’auto a sud di Livorno: il giro era la “Via del Cavalleggeri” ed ancora oggi lo ricordo come uno dei giri più belli mai fatti.
L’emozione provata con quei panorami e quei sentieri mi spinse quindi a fare in modo che non potessi mancare alla Stronkaciui 2006.
Feci la via dei cavalleggeri con la mia Inbred singlespeed, e la tentazione di utilizzarla anche per la Stronka era molto forte. Tuttavia dietro insistenti consigli di più amici e soprattutto visto che in estate mi ero lesionato un menisco decisi di affrontare quella mia prima edizione con “la bici coi cambi” e montai la Vetta con un conservativo 1X9. Inutile dire che a fine giro, benché quell’anno fu caratterizzato da fango e pioggia, restava in me la curiosità di fare un giro del genere in singlespeed. E così fu anche per i due anni successivi: ogni volta mi restava questo retrogusto amaro di non aver mai raccolto questa sfida con la bici monomarcia.
Finalmente con l’edizione 2009 sono riuscito a levarmi anche lo sfizio di fare e concludere una Stronkaciui in monomarcia.
L’occasione è coincisa con l’invito, da parte di Cencio, di uno dei singlespeeder dell’ultim’ora ma sicuramente tra i più attivi ed entusiasti: Yoda, dalla Valle d’Aosta.
Con Yoda avevo già corso la 4 ore di les isles, insieme a Barella eravamo stati su ad Aosta per un mega-giro di un mini-raduno in singlespeed, lo abbiamo coinvolto e ritrovato a Finale Ligure per gli italiani monomarcia, con lui sono stato a Roma per la 6H singlespeed.
Così in questa piccola sfida non sarei stato solo ma avrei potuto contare sul mio compagno di merende e fido scudiero Barella (nonché team manager del team HUTR) e come detto anche sullo stimolo di avere un singlespeeder allenato e veloce come il valdostano, senza scordare il validissimo Big Iguana Jim, anche se lui cambio-munito. Ad accoglierci non c’è certo il cielo migliore possibile, le nubi minacciano pioggia, l’umidità è alta ma in fin dei conti la temperatura è quella giusta.
Si parte come tradizione vuole si parte subito in salita su una larga sterrata dal fondo molto sdrucciolevole: Yoda prende un bel passo, io resto intruppato, ma poco male perché così mi ritrovo fianco a fianco con uno dei miei più cari amici: Tiziano, noto come Pazzo di Lucca ma che oggi è Baiocchi…”piacere baiocchi”.
Non so da quanto non ci si ritrovasse in bici e incontrarlo è veramente un piacere, facciamo due chiacchiere, aspettiamo Barella e, facendo gruppetto, ripartiamo.
In cima a questa prima salita ritroviamo Yoda e così, come nelle migliori tradizioni, finiamo per creare tutti insieme il solito gruppetto nelle retrovie. Si chiacchiera, ci si prende in giro, si ricordano giri fatti insieme ed il tempo scorre… c’è silenzio solo lungo le salite, interrotto solo da qualche imprecazione o da parole di incoraggiamento. E’ esaltante percorrere certe salite e riuscire a farle in sella, il 33x22 è perfetto: a tratti richiede molte energie, ma lascia sempre quel piccolo margine per non inchiodarsi, per riuscire anche a rilanciare appena se ne ha la possibilità.
Yoda fa praticamente tutto in sella, io per due volte metto il piede a terra su una salita tutta sassi che la pioggia della mattina ha reso viscida, però mi esalto su una salita in singletrack dal fondo in terra e sassi dove recupero e sorpasso un sacco di persone con le bici col cambio: e inevitabilmente penso che se fossimo ad una granfondo tutti mugugnerebbero, mentre qui tutti si spostano, ci tengono a non farti fermare ed anzi non sono rare le parole di incoraggiamento ed apprezzamento.
Questo è lo spirito della Stronka e lo spirito della MTB: la sfida, se una sfida c’è, non è con gli altri, ma con se stessi ed il percorso. Punto e basta.
Nel frattempo il serpentone dei bikers si è allungato e frazionato, anche in discesa si riesce ad andare senza intoppi e gli ultimi singletrack sono bellissimi, una vera goduria. Scendiamo incolonnati, con un bel ritmo, senza strafare ma cercando di far correre le bici con leggerezza, come leggeri sono la testa e l’anima dopo tante ore di bici: ore di bici immersi nella macchia che cancellano preoccupazioni, pensieri e in un certo senso cancellano la fatica. E’ uno stato quasi di nirvana, ogni salita è percorsa ed affrontata sapendo che dopo ci sarà una discesa dove poter divertire.
Il tempo è una dimensione relativa adesso, non so più che ore siano e da quanto siamo in sella, ma non importa, non è abbastanza.
E in fondo, quando l’ultimo singletrack sbuca sull’asfalto, la soddisfazione è enorme ma parti alla voglia di fare un’altra discesa, un altro sentiero.
Anche se ad aumentare il piacere per poter dire “e anche quest’anno è fatta” ci pensa la spiaggia del Fortullino, il banchetto aperitivo con una sangria eccellente e poi… e poi, come se non bastasse, la pasta e poi ancora le salsicce alla griglia, mamma mia che spettacolo!

Un doveroso ringraziamento a tutti i labronici coinvolti nell’organizzazione (i WBB ed il Circolo Portuali), un grazie a Barella e Yoda ed un grazie alla mia bicicletta, a Nencio per le foto ed un saluto a tutti quelli a cui ho pedalato fianco a fianco durante tutte le ore in sella.











Tutte le foto sono di ROBERTO NENCINI

martedì 6 ottobre 2009

In tre basta la Kangoo.

Incominciamo con il dire che il titolo è arrivato al primo colpo in quanto si metteva in discussione la capienza del mio mezzo, alchè ho esclamato: "in tre basta la Kangoo" e così è stato.

A noi si uniscono anche Yoghi ed un ragazzo del quale attualmente mi sfugge il nome (scusa), ma di tempo ne è passato un bel pò dalla gara ad ora, anche se ad essere onesti forse non l'ho mai saputo.
Mi dimenticavo di dire qual'è la destinazione, ma per quelli che seguono il nostro blog non è un segreto e per chi si collega solo ora.....parlo del Campionato Italiano Single Speed che si è tenuto il 19/20 settembre in quel di Finale Ligure.
Il viaggio scorre sereno (come è buona prassi del team) parlando dell'anno che verrà e di tutte quelle cose che si vorrebbero realizzare del quale non vi sto a parlare visto che è un'altra storia, ma ad un tratto (passato Genova) l'attenzione viene distratta da una figura femminile che guarda con fare ardimentoso i ragazzi che stanno all'interno del Kangoo. L'ormonella (come direbbe il Pazzo di Lucca) non prende il sopravvento, ma siamo curiosi di riavvicinarci nuovamente al fuoristrada per capire se quello sguardo era vero oppure immaginato dalle nostre menti; sta di fatto che il guidatore/forse marito non ci da questa possibilità, schiacciando l'accelleratore e lasciandoci così con il dubbio.
Usciamo a Spotorno ed affidandoci al navigatore Milk arriviamo a destinazione. Il primo incontro che facciamo (oserei dire programmato) è quello con il valdostano Yoda, che campermunito attendeva il nostro arrivo per posizionarsi all'interno del campeggio il più vicino possibile alle nostre tende; il tutto per supporto fisico (poi capirete perchè) e tecnico, visto che dobbiamo parlare di strategie di gara.
Sistemata la suite imperiale del Barella, decidiamo di vestirci per un giro di perlustrazione lungo il percorso sfruttando la luce del tramonto, tutto questo non prima di salutare i restanti membri del team HUTR (Poppo, Farnafa, Billo e Petit Napoleon), oltre alla crew del single speed di tutta europa.
Il percorso è fantastico anche se in certi tratti non riesco minimamente a pensare come farli in sella e poi........

ecco comparire questo popò di squarcio grazie al quale prendiamo fiato (almeno io) e ci godiamo le meraviglie della costa ligure.
Eccoci all'ultima discesa del tracciato, aka toboga, ed eccoci pronti per la cena, non prima di essersi fatti una bella doccia.
A tavola ci sono quasi tutti i partecipanti della gara del giorno dopo, ma qualche d'uno ha già la testa rivolta all'evento clou del 19 e cioè la pixie bike a tal punto da lasciare il pasto nel piatto (mettiamola così :-)).
La birra scorre a fiumi ed io bevo, ma c'è il manager Barella che lavora gli organizzatori per di correre la gara in notturna sopra una bici da bambino (16'') e come al solito la spunta. Mentre la folla si accalca lungo il toboga illuminato, noi del team aspettiamo che l'ultimo arrivato della prima batteria lasci il mezzo al nostro motivatissimo uomo e finalmente eccolo indossare il casco e prendere parte alle eliminatorie.
Va precisato che Yoda e la sua Kawasaki avevano sempre vinto ogni batteria, ma nella finale cambia tutto ed un tappo blocca il nostro atleta (per l'occasione) valdostano portanto il Barella a lottare per i posti che contano. Alla fine sarà terzo, ma quanta soddisfazione e grinta mette questo piazzamento negli animi degli HUTR.
Si continua la serata con il momento pre buonanotte offerto cortesamente da Yoda e consorte. Trattasi di grolla valdostana fatta da chi la deve fare, solo che c'è un problema, ma quando finisce questo liquido infernale? Io comincio a vedere etichette che si animano e Poppo rimane allibito quando davanti a se si presenta il fiero Silente. Non continuo questa storia perchè non ci si arriverebbe a capo, ma vi posso dire che finchè ho dirmito non ho sentito alcun chè, ma al risveglio che dolore di schiena.
Giorno 20. Mancano forse un'ora alla gara e noi siamo a fare colazione come non faccio nemmeno a casa, ma del resto la fatica sarà tanta e le energie non devono finire sul più bello.
Il manager mi fa vestire e poi mi impone di seguirlo; per qualche minuto faremo su e giù per riscaldare i muscoli, ma su mi ci ritorna soprattutto la grolla.
Consegnamo l'ultima maglietta, creata appositamente per l'evento (grafiche by Milk) a colui che 99% portà arrivare tra i primi e riconquistare la maglia tricolore (Alessandro Del Sarto).

Siamo pronti, lo schieramento è fatto e si parte.

N.B.: durante il viaggio in macchina ci chiedevamo su chi facevamo la gara; io avevo detto "tra i primi 20", ma chiaramente l'idea era un'altra (lo scoprirete più avanti).
Al primo giro le forze ci sono anche perchè le ho contenute; al secondo penso che manca più un giro ed al terzo non vedo l'ora di arrivare al traguardo. L'unica cosa che mi porta a dare di più è il biker che ho davanti, ma la classe '74 devo abdicare di fronte ad un '79, così eccomi al traguardo sudato più che mai, ma contentissimo di aver partecipato a questa gara assieme alla mia buona Vetta resa monomarcia per l'occasione.
A vincere la gara Alessandro Del Sarto, quinto il grande Yoda che non è nel pieno della sua forma, buona prestazione anche di Milk che fa rispettare le gerarchie e di Petit gli si piazza davanti e comunque grande prestazione di tutti.
Dopo una doccia ristrutturatrice siamo di nuovo alla zona di partenza, ma questa volta per assestere alle premiazioni e purtroppo sotto l'acqua. Come ho già detto A. Del Sarto di riprende la maglia tricolore, mentre a rivestire quella femminile è la solita grande Ausilia.
Io in compenso vengo estratto per una mega forma di parmigiano che ogni tanto vado a mangiare prima e dopo i miei giri in bici e non, mentre la mia Vetta è ormai monomarcia e mi sa tanto che la lascerò così per un bel pò.
Mi dimenticavo di dire che di birra quel giorno non sono riuscita a berne nemmeno un goccio, ma l'ormonella si è alzata e questa volta sul serio grazie ad una rossa con il vestitino di pelle attillato dove serve.
Salutiamo, prepariamo i bagagli e via in direzione casa, con all'interno della Kangoo due membri scassati come la mia radio, ma del resto son ragazzi.

P.S.: il prossimo anno voglio riesserci e chissà con quale mezzo. Sicuramente cercherò di portare la famiglia.
2° P.S.: scusate se ho parlato sopratutto del backstage, ma non son bono a raccontarvi la gara in se per se.

mercoledì 23 settembre 2009

24h di Roma.



Il nostro Milk si sta allenando per affrontare questa ennesima gara del calendario 2009.
Da voci di corridoio il viaggio sarà affrontato in compagnia di Yoda e compagna, grazie al mezzo del valdostano.
Neanche a dirsi che i due bikers gareggieranno per la 6h Single Speed.

Tutto il team è con voi.

martedì 15 settembre 2009

Lo squadrone Hutr/Biker Inside....

in quel di Finale Ligure per il Campionato Italiano Single Speed (gara che si disputerà il 20c.m.).

Ecco di seguito riportati i numeri/nomi dei partecipanti:
22) Simone "Milkman" Dal Sarto - Hutr/Biker Inside
52) Damiano "Barella" Bigini - Hutr/Biker Inside
60) Stefano "Farnafa" Calamandrei -Hutr/Biker Inside/Kazhakistan
74) Simone "@one" Pera- Hutr/Biker Inside
79) Marco "Popo" Batini - Hutr/Biker Inside
80) Massimo "Billo" Billi - Hutr/Biker Inside
81) Igor "Petit Napoleon" Filippi - Hutr/Biker Inside

giovedì 10 settembre 2009

Chi è arrivato in fondo alla West Coast Inferno.



Grazie di nuovo al Nencio anche per questo lavoro. Sopra trovate tutte le tabelle di chi ha completato il giro, ma un plauso lo farei anche a chi è partito con noi, ma per buoni motivi non è riuscito a portarlo a termine. Plauso che faccio anche a Clessidra che comunque ha resistito fino a che le forze non lo hanno abbandonato (a San Carlo per la precisione), dicendoci: "io vi vò nel culo".

W.C.I. - le foto -



Foto di Alfà, Giannicola, Nencio, Pazzo di Lucca e Sembola. Credo di non essermi scordato nessuno e mi scuso in caso contrario.
Grazie a tutti per le foto che avete mandato e non si sa mai che integro il video prossimamente.
P.S.: Non ho messo la musica perchè è bene godersi le immagini in silenzio.

martedì 8 settembre 2009

19t


Questo è il rapporto che quasi certamente utilizzerò in quel di Finale per i SSIT 2009; anche se il Capitano vorrebbe convincermi a buttare sù il 18t per sfruttare al meglio le mie doti di passistone.
Quasi sicuramente sarà il mio ultimo italiano a cavallo di una 26er; molte factory mi vogliono, ma tutto dipende dai miei gusti personali: Allumino, Carbonio, Acciaio, Alluminio-Carbonio (ma questa è un'altra storia). Non c'e che dire, quest'anno siamo uno squadrone.
PS: Consiglio vivamente di abbinarlo a Ray e ad una sana bottiglia di Southern...

lunedì 7 settembre 2009

West Coast Inferno 2009 - andata e ritorno dal.......

inferno o paradiso?
Non so come rispondere a questa domanda che mi sono fatto all'uopo, posso però dire che la soddisfazione di aver terminato un giro così infernale mi ha fatto sentire al settimo cielo :-).

Raccontare un viaggio in sella alla mia amata heckler che è durato la bellezza di 10 ore (comprese anche le soste ristoro e non solo) per un totale di 55km percorsi (tra salite e discese) e 1860mt. di dislivello non è poi così facile, ma proverò ugualmente a ricordarmi ogni minimo particolare ed a trasmettervi le sensazioni che ho provato nel completare questo epic ride della West Coast.

Quando hai messo tutto te stesso per realizzare qualche cosa che rimanga nella mente di chi vi ha preso parte (mi riferisco soprattutto a Milk, non dimenticandomi però i suoi aiutanti nella pulizia dei sentieri dai nomi Barella ed Elettrico), speri sempre che tutto funzioni alla perfezione e ti scoccia quando qualcuno ti chiede "ma chi aspettiamo?" Per fortuna questa domanda perde peso se hai di fronte a te 30 bikers/amici che portano dentro di se tutta la SERENITA' che il team HUTR ha trasmesso in questa stagione 2009 :-).
Al cancelletto di partenza il gruppone prende forma ed anche nelle salite più dure si trova sempre la voglia di scazzare e di conoscersi meglio e questa cosa rende la mtb, così come la prendiamo noi, uno sport increbile in quanto, pur essendo un'attività individuale (sostanzialmente ci sei te con le tue forze a spingere in salite e discesa il mezzo), lo stato di aggregazione che raggiungi supera ogni concetto di squadra.
Terminata la prima rampa di strada che ci porta sulle colline del Candia ci fermiamo ad ammirare la costa ed il mare. Molti stranieri che hanno preso pate a questa 1^ edizione della W.C.I. ci fanno notare che fortuna abbiamo noi locals nel poter girare in un posto del genere, ma vi posso assicurare che lo sappiamo bene ed è nostra intenzione far conoscere il nostro territorio a più gente possibile.
I km aumentano così come i metri di dislivello, ma siamo arrivati alla prima discesa della giornata denominata "lo Sperma" e qui gli animi cominciano a riscaldarsi. Questo tracciato storico, dalle mille sfacciettature, diventa subito campo di battaglia e non mancano i caduti (tra cui anche il sottoscritto). In questa circostanza gioisco nell'avere davanti a me il Pazzo di Lucca per tante buone ragioni e la prima di queste va ricercata nel periodo in cui il f.f.f. mi ruggeva dentro; con lui ho conosciuto molti sentieri, molte persone e soprattutto il concetto di jet lag :-).
Il Milk percorso non prevede, a dispetto delle solite discese dal monte Brugiana, la parte finale del sentiero sopradetto, bensì una risalita in mezzo al bosco con attraversamento di un canale, con tanto di acqua, ed un tratto di bici in spalla, ma così facendo abbiamo abbattuto un bel pò di dislivello ed il completamento del giro, al solo pensarci mi sembra cosa più fattibile.
La seconda discesa della giornata viene effettuata nei boschi della Brugiana, che sono stati, fino all'anno passato, sede dei Campionati Italiani di Single Speed, nonchè di un Europeo. Il fondo si presenta composto da terra compatta, radici, pochi sassi, curve naturali e non, ma sopratutto una traccia pulita grazie al lavoro della crew; conclude il tutto sosta da Paolo al centro Trekking dove ad attenderci c'è un buffet dove non manca assolutamente niente. L'aperitivo, che doveva essere poco alcolico, crea in me ed al Barella un euforia particolare, ma forse siamo sempre così? :-).
Mangiamo, beviamo e riprendiamo un pò di energie visto che adesso c'è la discesa fino a Canevara che nella prima parte è una goduria in quanto il sentiero è pieno di curve a gomito e tratti rettilinei dove rilanciare (anche qui bel lavoro degli shaper), ma poi si trasforma in una sassaiola infida nella quale devi valutare bene dove metti la ruota e le scalinate finali che immettono all'interno del paese devastano sia gambe che braccia.
Riprendiamo fiato e salutiamo chi ha incombenze di lavoro o deve affrontare un lungo viaggio per il rientro a casa, dopodichè inizia l'inferno. La salita su asfalto che porta nei pressi di Altagnana mette a dura prova i mezzi motorizzati, figuratevi voi che se la fa a pedali e magari con biciclette non proprio leggere. Qui ritratto tutto nei confronti di questo itinerario e il miraggio dell'epico non è più tale, ma concreto. A ripagarne in primis il mitico Clessidra, che da giovane rampollo della mtb non riesce a seguire il nostro passo al punto che molla gli ormeggi all'altezza di San Carlo (lo riprenderemo poi).
Le gambe reggono e si sale, ma lungo la sterrata che porta sul monte Belvedere accuso troppo il colpo e spingo il mio mezzo. Nel frattempo la luce si è fatta sempre più arancione ed alla domanda "che ore sono?" capisco anche il perchè. Alle 19.00 di sera dobbiamo ancora scendere fino a Massa, ma da qui in poi c'è solo goduria.
La West Coast Inferno si trasforma in un progetto idilliaco e non mi leverò mai dalla mente quei momenti dentro il bosco di castagni entro il quale la mandria di bikers affronta i sentieri storici del Pasquilio. La polvere che si alza al passaggio di quelli che mi stanno davanti mi porta al non pensare cosa c'è sotto le mie ruote e porgo tutta la mia fiducia sulle traiettorie altrui.
Nel tratto finale dei "Giochini" mi metto alle costole del Barella ed inizio a fare slalom tra gli alberi pensando a come sarebbe bello continuare queste linee all'infinito, ma poi inizia il "Budello" che perfettamente ripulito mi fa capire perchè queste infinite curve di ogni genere hanno portato a questa denominazione.
Giungiamo su asfalto, ma la discesa non è anocra finita; adesso c'è il "Fiumetto" e mi sento di dover spingere e dare tutte le energie che ho in corpo: 1) perchè dietro di me c'è il cugino de "Il Bestia" che mi calza; 2) anche questo è un sentiero dove c'è parte del mio sudore.
Arriviamo a Pariana e recuperiamo Clessidra; la sosta non è lunghissima vista l'ora ed il sentiero finale è la giusta conclusione ad un lavoro di pulizia che da tanti anni non si rivedeva al Pasquilio e che tra l'altro completa un dedalo di sterrati che danno e daranno un senso alle nostre discese lungo questo monte.
Nonostante i km ed il dislivello riportati all'inizio di questo articolo tutti sono con il sorriso stampato e qualcuno continua a saltellare come un grillo qua e là lungo la strada che ci riporta allo stadio di Massa.
Concludo con un'ulteriore elogio all'ideatore di questo giro al massacro in quanto ad attenderci alle macchine troviamo un bel tavolino pieno di cartoni di pizza, torte, cocacola, ma soprattutto birra :-).
Nessuno è scontento e nessuno pensa a cosa gli succederà al rientro a casa, o forse ad uno si.......il sottoscritto, ma questa è un'altra storia.

P.S.: non so se sono riuscito nell'intento, ma appena ci saranno tutte le foto di chi ha preso parte a questo evento forse potrete capire meglio cosa è stata la WEST COAST INFERNO - edizione 2009.

Uno del team HUTR.

mercoledì 2 settembre 2009

"Il Bestia"


"Il Bestia" a Pescasseroli (AQ).
(foto presa da "La Bicicletteria"/Giulio Valfrè)

Siamo lieti di annunciarvi che uno dei nostri atleti migliore, se non il migliore per costanza e grinta, si è classificato 34° assoluto nella Superenduro Pro di Massa Marittima (3^prova) e 11° nella sua categoria (SE4).
Tutto il team Bikerinside/HUTR volge i più sentiti complimenti a questo atleta al quale è stato giustamente affibiato il soprannome de "Il Bestia".
Ricordo ancora i primi tempi quando la sua passione era agli albori e forse riuscivo a dire la mia; adesso la storia è cambiata, il ragazzo si allena affinando tecnica di giuda a forma fisica, elementi essenziali soprattutto per una disciplina così selettiva come il superenduro, dove bisogna essere sempre lucidi nel momento che conta e cioè in discesa (adesso chi lo vede più).
Sono sicuro che Simone T. potrà dire la sua anche all'ultima tappa a Finale Ligure ed il prossimo anno avrà un bagaglio tecnico ancora maggiore, tale da farlo essere ancora lì a gareggiare per le posizioni che contano.
Mi dimenticavo di dire che buon sangue non mente, infatti anche il cugino si è piazzato 4° nella categoria SE2, per cui complimenti anche a Nicola.

P.S.:spero tanto che per la prossima stagione rimanga a far parte della scuderia, visto che dal prossimo anno saremo una Associazione Sportiva a tutti gli effetti.

martedì 25 agosto 2009

Settembre si avvicina e.....

il team HUTR è pronto per rimettersi in moto.
Il 6 verrà effettuata la prima edizione della West Coast Inferno, organizzata da alcuni membri del team. Epic Ride lungo i sentieri che rappresentano gli home spot più transitati e vissuti dai bikers della costa.

Qui di seguito trovate il sito di riferimento:
http://westcoastinferno.blogspot.com
Il 19-20 Campionato Italiano Single Speed

Per le iscrizioni e quanto altro seguite il sito:
http://www.singlespeed-italy.com .
99% uno dei nostri atleti mogliori (Il Bestia) perteciperà alla gara PRO del Campoionato di Superenduro a Massa Marittima che si terrà a fine mese di Agosto, mentre per quanto concerne Ottobre.........stay tuned.