mercoledì 10 febbraio 2010

One "pausa pranzo" of riding with: Il Bestia

Lo so, dovevo mettere Il Segretario, ma rendeva meno merito a questo popò di omone che si è sbattuto, si sbatte e si sbatterà per la mtb e soprattutto per il team HUTR/Biker Inside.
Ecco allora la seconda intervista dedicata ai sentieri della West Coast: intervista che si racchiude, come dice il titolo, in due discese effettuate in pausa pranzo lungo lo stesso trail, da poco realizzato e non del tutto finito.
Sono sicuro che il Bestia mi avrebbe potuto raccontare di più sul territorio camaiorese, ma nessuno ci vieta di realizzare una seconda/terza parte.
Adesso però andiamolo a conoscere.

D: Quando hai cominciato ad andare in mtb?
R: Me lo ricordo molto bene, erano nei primi mesi del 2007.
Ho cominciato subito alla grande con una bianchi a “ceppetti” prestata dal mitico Alfredo e qualche disgraziato mi portò a girare a Finale Ligure, immaginate voi.
Qualche mese dopo, "ancora senza bici", mi iscrissi alla 24H di Finale. E' stata una bella avventura/sfida; ricordo che per allenarmi facevo tutti i giorni un sacco di corsa poi arrivò la bici, la mitica MONDRAKER FACTOR da 120 mm con la quale feci la gara. Ero drogato dall’adrenalina della prima volta, dalla fatica e dalla birra che tutti quanti ci bevemmo in abbondanza, fu veramente bello.

D: Chi ti ha fatto conoscere questo sport?
R: Tutte queste belle sensazioni sono arrivate grazie a Sara ed Ale, proprietari del negozio BIKERENSIDE e vecchi amici da tempo che mi coinvolsero in questa loro passione in modo soft e intelligente. Se non avessi coltivato la passione con loro, forse, ora mi ritroverei come una cavalletta a fare i soliti quattro salti con una bici sovradimensionata. Colgo l’occasione di ringraziarli, ufficialmente non l’ho mai fatto, ma tanto “che glie lo dico a fà!” Grazie grazie grazie.
In seguito sono arrivati anche gli altri: Milk, il Chiocciolone, Barella, Andrea, Abramo, Nicola, Maruccio e grazie anche a loro che sto continuando ad andare.

D: Durante la settimana quante volte riesci ad uscire/allenarti?
R: Vado abbastanza, mi ritaglio del tempo in pausa pranzo ed il fine settimana giro lungo con gli amici.
Il posto dove abito (Camaiore), mi permette di uscire di casa e trovarmi già su i sentieri giusti senza troppi sbattimenti; è una fortuna che aiuta molto.
In questi ultimi tempi ho preso anche una vecchia bici da bitume (una Meser) così da alternare le uscite e l'allenamento.

D: Il sentiero che mi hai fatto fare come e da chi è nato? Ha un nome?
R: Il sentiero che abbiamo fatto è nato dalla necessità di alcuni bikers di Viareggio di avere un percorso breve per le risalite pedalate e divertente da scendere, da ripetere magari più volte durante la pausa pranzo senza troppi sbattimenti. Il grosso del lavoro, ma direi anche tutto, è stato realizzato dal Tono, che con grande sacrificio, per vederlo finito, si è giocato molte uscite. Ci tengo a precisare che è stato creato totalmente dal niente e solo chi ha fatto qualcosa del genere sa quello che voglio dire.

D: Ha un nome?
R: Il sentiero viene chiamato giustamente "del Tono".

D: Descrivimi questo sentiero.
R: Il sentiero parte da un piccolo agglomerato residenziale sulla strada che porta a Pedona e per raggiungerlo è molto semplice: salendo la strada per Pedona si contano 7 curve, quindi si trova un'indicazione su un muro di contenimento che dice ANTONELLA; a quel punto, in prossimità di un bidone dell’immondizia, si girate a destra su un piccola strada che comincia a salire, si tiene sempre la destra e dopo uno strappo ci si immette su una “sterrata” taglia fuoco; a questo punto, percorsi qualche centinaia di metri, si arriva sul crinale ed in direzione mare si vede partire la traccia.
La parte alta è scorrevole con qualche curva ancora da sgrossare per la quale è stata sfruttata al massimo la percorrenza; niente di particolarmente difficile ed il tutto su terra “battuta” in mezzo ad una pineta. Il sentiero poi si immette in un castagneto dove sono state tracciate delle linee molto impegnative con grandi pendenze, curve strette e tratti in contropendenza, ancora da ottimizzare per rendere il tutto più scorrevole (qui c’è ancora bisogno di lavoro). La parte centrale inizia alla vista di un traliccio dell’alta tensione; qui ci sono passaggi naturali molto impegnativi composti da un ripido cambio di pendenza su terreno di sassi smossi, curva e subito un saltone di un metro con atterraggio in contropendenza; molto divertenti ma sicuramente non per tutti. Dopodichè il sentiero scorre veloce con molti cambi di direzione, strutture e saltini molto divertenti, e diventa impegnativo all’aumentare della velocità, comunque direi molto bello ed alla fine c’è un piccolo doppio che può creare qualche difficoltà.

D: Da 1 a 10 che valore da a questo trail? Quali sono le sue potenzialità?
R: Nel suo complesso gli darei un bel 6 1/2 considerando chè è un sentiero veloce da salire e divertente da scendere.

D: Quali sono le sue potenzialità?
R: Raggiungerà il suo massimo quando riusciranno a togliere quelle troppe difficoltà che si trovano nella parte alta, comunque un bravo ed un grazie a Tono.

D: Da Segretario del neonato team HUTR/Biker Inside pensi che riusciremo a dare qualche cosa di importante per la mtb nella nostra zona?
R: Sinceramente non lo so. Dopo un primo periodo di molti pensieri ho deciso di prenderla un po’ così…senza farmi troppe domande.
Il gruppo di persone c’è e quasi tutti con molta esperienza, motivati nel fare, la zona è vergine ed offre molte opportunità, ma non sarà facile anche se sono convinto che con il tempo qualcosa di buono faremo. Sognando, mi piacerebbe che il team riuscisse a sviluppare una scuola di mtb per i giovanissimi, un gruppo di guide e perché no una bella squadretta in pieno stile HUTR.

Grazie per le risposte Segretario ed alla prossima.

Grazie a te @one.

2 commenti:

  1. Che popò di segretario!! :-)

    IlBestia rientra in quella categoria di persone che hanno ragione a prescindere...
    e con lui l'infinito Abramo e BigJim eheh :-)

    Siamo una squadra fortissimi!

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