lunedì 3 gennaio 2011

Un buon Pasquilio col Carver che non ti aspetti

Domenica 2 gennaio 2011, data della prima uscita in bici del nuovo anno.
Piazza Aranci, nel centro di massa, ore 9:30, scarico la bici dalla Bety mentre attendo l'arrivo dei miei compari di oggi: Barella, Elettrico e soprattutto il rientro in grande stile del magico SuperDino.
Destinazione Pasquilio per un vero revival FFF.

Due OnOne 456, bici che un paio di anni fa ho posseduto con buona soddisfazione più la mia Carver 96er, la bici più sgorbia del mondo.
Purtroppo il barellaus non ha ancora resuscitato il suo TOY e così, unico della compagnia si è presentato in piazza aranci con la sua IntenZe, ma non disperate, è solo questione di settimane!

Facciamo un passo indietro.
E' la mattina del primo...mi rigiro nel letto elaborando qualche strategia ciclistica per il nuovo anno.
Telai che turbano i miei pensieri mescolati al simbolo dell'euro ruotano nella mia mente contorta...e giungo ad una conclusione.
Questo Carver, rimontato pazientemente con trasmissione 1X9 ha da essere venuto..for sale..onde raggranellare un gruzzoletto da reinvestire un telaio singlespeed racing.
Mi alzo dal letto e munito di fotocamera digitale Canon Coolpix scendo nel tugurio dove giace una miscellanea di telaio e biciclette.
Un secchio, una spugna, sapone per piatti e lavo con dovizia la bici che nei miei progetti presto andrà ad arricchire con le sue foto la sezione mercatino del forum.
Momento take a picture e mi balena in testa l'idea di regalare a questa bici gli ultimi km di gloria nel regno per eccellenza delle hardtail, là dove il mito del Front for fun, e front for fuck soprattutto, ha preso forma.

Siamo in piazza, aspettiamo barella e mentre rimiro la Carver penso che sì..bella non è, eppure ha in se un certo fascino arrogante che proprio non mi so spiegare.

La salita scorre bene, molto bene, saliamo tutti di un passo allegro, qualcuno scherza "l'abbiamo presa un pò di petto" ma alla fine il passo non rallenta.
La bici mi conferma che la mia prossima singlespeed deve essere in alluminio.
Mi piace questa reattività e il feeling "scorbutico" benchè la Carver non sia un mostro di rigidità.

Barella mi stupisce positivamente quando decide che oggi si arriverà fino sulla cima del Belvedere per percorrere il SUO sentiero, il Barella.
Qualche domenica fa con @one trovammo dei miei amici coi loro biciclettoni da DH che mi dicevano che il sentiero su era molto bello e che loro lo percorrevano spesso e vi avevano inserito alcuni salti "senza pretese".
Eravamo quindi curioso di vedere lo stato delle cose.

Spesso evitiamo di salire fino sulla vetta per evitare il salitone che attraversa la cresta del monte: è veramente duro e non è raro farne tratti a piedi.
Ma oggi qualcosa è diverso: me ne accorgo quando a santa croce abbandoniamo l'asfalto e svoltando a sinistra imbocchiamo "via del pasquilio".

cosa è questa potenza che ho oggi nelle gambe? sarà che il carverino vuole farmi ricredere, sarà che questo sgorbietto a pedali vuole farmi fare un passo indietro su una decisione che io credevo irrevocabile?
Sta di fatto che mi dico: ho un 34x32 come rapporto più agile...finchè riesco vado, vediamo dove riesco ad arrivare.
mi trovo sul primo tratto ripido, il fondo è morbido, ma almeno i sassi sono meno evidenti e vi è una traiettoria più liscia che riesco a mantenere con facilità.
In mente ho le immagini di una estate di tanti anni fa: era giugno, la domenica della ai tempi mitica gara XC del pasquilio.
Il bosco era verde, temperatura giusta, sole tra le foglie dei castagni.
Avevo una viner TRE gialla, con forca rigida, manopole ati tomac, comandi XT sopramanubrio, freni cantilever. le scarpe sidi usate dal team ritchey e da tinker juarez, il mio mito di allora.
Ero proprio in questo tratto quando mi accorsi che stavo andando a prendere il secondo della mia categoria.
Nel giro precedente, a metà discesa, avevo bucato mi avevano passato in tre. Ero quinto.
Cambiai la camera velocemente come mai avevo fatto, e ripartii incazzato certo, ma con la netta sensazione che li avrei ripresi tutti.
Passai due dubito nella discesa, poi...Pedalavo a testa bassa, ogni tanto guardavo la catena sul padellino: eravamo appena entrati nell'epoca del microdrive (o compact)
faceva eccezione solo l'XTR (e una serie del Deore LX) con il suo trittico 24-36-46.
Io avevo una guarnitura LX, ma chi ma l'aveva venduta aveva un 26 al posto del 24. Dietro avevo un pacco pignoni modificato ad 8v 11/30.
Davanti a me il ragazzo del Maggi..con la sua Olmo in acciaio, tutta XT, 22-32-44, 11/32 a 9 velocità.
Non so cosa mi prese, tirai giu un rapporto dietro e tirai dritto fino in cima.
Arrivai secondo, ma ero esaltatissimo. Il brutto è che a distanza di anni le sensazioni provate su quella salita sono ancora il mio metro di paragone. Follia.

Ma ieri per un attimo m'è sembrato di tornare indietro: stavo percorrendo quella salita come mai avrei pensato di riuscire a fare nella condizioni in cui sono.
La strada spiana, rallento..sono in cima e decido che aspetterò gli altri all'imbocco del barella.
Ma mi balena un'idea: è la carver, la bici da pasquilio?

Scendiamo.
Il barella (sentiero) è in ottima forma, hanno alzato un paio di paraboliche, ben fatte, e i saltini sono ok (forse solo uno è da sistemare).
Si vede che è battuto ed utilizzato.
In basso, dopo essersi ricongiunto al 4X hanno creato una variante.
Non è male, ma io preferisco la vecchia traccia...ma lo so, sono troppo XC

Ci buttiamo sul vecchio sentiero che ci riporterà all'imbocco della parte bassa del cesso, quello che una volta era il LagunaSeca.
E qui capisco che davvero questa è la bici da pasquilio.
Pedalo, rilancio, senza faticare, mi piace la bici che scalcia un pò ma poi sta lì.
Davanti la ruotona da confidenza e i soli 80mm della forca sembrano davvero bastare sul fondo in terra.
Pare di volare.
Prendiamo il nuovo sentierino che ci porterà sulla strada subito sotto i giochini.
Mi diverto a far scodare la bici, come quando da bimbo fai la gara a fare le "sgommate".
Ci buttiamo sui giochini, nella traccia più nuova con la paraboliche, è comparso un saltino nuovo e una passerella con atterraggio nell'unico punto piatto del sentiero. Very smart.
Passo e penso che qui dovremmo metterci un pò mano per dare "armonia" alla traccia.
Arriviamo alla parte bassa dei giochini, quella tutta curve.
Faccio un ingresso super-oooooooooooold-school tutto di traverso, manco Schwantz nel motodrome.
Peccato che la traccia sia parecchio assassinata dal passaggio di acqua, moto, quad e jeep.
Ci vuole un attimo e siamo nel budello, Barella (Damiano) pennella le curve dopo il ponticello, e io mi diverto a guardarlo anche se non è facile stargli vicino.
MAMMA MIA COME AMO QUESTO SENTIERO!!!!

E confermo: Carver bici da Pasquilio.
Ora come faccio a venderla? mi sembra che le ruote sorridano, e la certezza che sia così ce l'ho dopo il Fiumetto. E' una bici schizofrenica, ma mi garba!!
Mi sento così a mio agio che mi va bene fare anche uno dei sentieri che percorro meno in assoluto: il dino-macinino.

In un battibaleno siamo di nuovo in piazza aranci: è l'una e spiccioli, 3 ore e qualcosa per il giro oldschool più bello e completo del mondo.
Il giro hardtail per eccellenza, il giro del flow e delle bici sgorbio.

5 commenti:

  1. Era un pò che non vedevo guidare cosi Milk.

    RispondiElimina
  2. perchè di solito sono così tanto avanti che non mi vedi?
    ahahahah ;-)

    it was a nice day!

    RispondiElimina
  3. aHAHAHAHAHahahahAHAHAHAh
    Barella sei troppo scarso....
    fai una cosa comprati un Foes, e vedrai che la vita ti sorriderà.....
    Vanni Lorenzo

    RispondiElimina
  4. Vanni non sai come curva la kancherBike..e poi lo sanno tutti quale sarà la mia prossima bici...
    Barella

    RispondiElimina
  5. Cavolo non conoscevo questa Carver, ho fatto qualche ricerca sul web, ed è veramente "curiosa" certo bella non è,ma è particolare...
    devi aver un bel manico per guidare un ibrido del genere
    PierMattia

    RispondiElimina