lunedì 6 giugno 2011

Per pochi intimi...

Quando proposi un HUTR TRIP sapevo che in pochi avrebbero partecipato. Come dare torto, il Cimone e le sue valli sono "lontane da tutto", è incredibile come da qualsiasi parte di italia si arrivi il Cimone sia ancora a 2 ore di auto. Sempre e comunque!
Tuttavia speravo che lo spirito dell'Appennino Libero contagiasse anche i miei compagni di avventura ma purtroppo non è stato così.
Poco male, come si usa dire gli assenti hanno sempre torto!

La sveglia suona prestissimo e nonostante un alcuni scontati contrattempi arrivo puntualissimo all'appuntamento col Pazzo di Lucca.
Come molti di voi sapranno quest'anno festeggio i 20 anni di mountain bike, e guardandomi indietro mi accorgo come molti dei momenti più belli della mia "vita" di biker siano accompagnati dalla presenza del Pazzo. Quanti raduni, quante trasferte in tutta italia e non solo, quante semplici uscite o anche solo una serata per una birra ci hanno visto assieme.
Per me è sempre un piacere girare ed ingarellarmi con Tiziano sui sentieri.
E poi so che se mi propone un giro, non resterò deluso!
E non solo perchè abbiamo gli stessi gusti in fatto di discese e sentieri, ma perchè inevitabilmente i suoi giri hanno un valore estetico sopra la media.
Ed anche stavolta è stato così.

C'è poco da fare, l'appennino tosco-emiliano, da qualsiasi parte tu lo prenda regala panorami e sentieri da 10 e lode.

Il terzo TRIP del 2011 ricalca uno degli itinerari classici dei dintorni di Fanano: Fanano, Fellicarolo, Colombino, Mirandola, Capanna Tassone, Passo della Riva, Lago di Pratignana, Fanano.
E se questo giro è un classico ci sarà un perchè valido, non trovate?
Dopo una prima parte su asfalto fino ai Taburri incontriamo lo sterrato, prima su strada larga poi lentamente più saliamo più la traccia si stringe fino a trasformarsi in uno stretto e bellissimo singletrack che ci porta al Passo del Colombino.
Intorno a noi valli e vette di alternato ed un cielo terso e luminoso ci riempie gli occhi e l'anima.
E' tempo di scendere: è la mia prima volta sulla discesa della mirandola.
Nonostante il letto di foglie che cela il fondo, scendiamo a velocità warp: stare attaccato al Pazzo e Tarantola è un'impresa, in più ci si mette un bastone che si infila nel cambio a farmi fermare.
Riparto senza danni e riprendo a surfare sulle foglie percorrendo le infinite curve del sentiero cercando il flow "più flow". Che goduria!!

Ma come sempre, per quanto il piacere dilati il tempo, tutto dura troppo poco.

E' tempo di tornare a salire, conquistare un'altro passo, guadagnare altri metri per un nuovo tuffo nel nostro nirvana.
La salita, inizialmente molto dura, si addolcisce fino alla Capanna Tassoni.
Qua ci rifocilliamo: panini, patatine..caffè dolce ma anche una sempre ottima Franziskaner!
Scusate se è poco.

E' tempo di hit the road again, e torniamo immediatamente a salire, immersi nella vegetazione del bosco, percorrendo una larga pista ricoperta di foglie.
I frequenti cambi di pendenza non sono certo il massimo per risparmiare forze, ma i tratti duri sono in ogni caso pochi: un tratto molto duro in singletrack preannuncia che siamo in prossimità del passo della Riva da dove ci dirigiamo verso il Lago di Pratignano.
Il paesaggio è bellissimo, il posto incantato.
Mi perdo nei pensieri, gli occhi rapiti dal panorama, la pelle scaldata dal sole...
Ultima fatica, ultime rampe prima di gettarci in discesa, nella lunga discesa, sul sentiero del "Cappel Buso" che ci riporterà giu a Fanano.
Una discesa (in realtà sono due sentieri consecutivi) davvero bella, ricca di sezioni diverse: tratti guidati, più o meno ripidi, curva in appoggio, saltini, lunghi punti veloci in mezzacosta seguiti da tratti dove cercare fluidità e pulizia di guida e per finire un tratto più tecnico, da fondo sassoso, dove guidare più sporchi e cattivi.
Un sentiero davvero completo, che gasa ed esalta pur obbligandoti a ricorrere a tutte le energie rimaste in corpo: ma arrivare in fondo, praticamente in trenino, ti fa godere da matti!!

E mentre in piazza a fanano la luce inzia ad attenuarsi ci gustiamo il nostro gelato a volte tornare bambini è tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

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