lunedì 23 marzo 2009

L'importante è lo spogliatoio.

Capitolo 1: la deframmentazione.

Durante la settimana appena trascorsa ci eravamo dati appuntamento al parcheggio più hot della west coast per sfatare la maledizione del Barella.
All'appello dovevamo essere io, Barella, Milk, Big Jim, Cattivik e consorte, ma qualche cosa è andato storto.
Il primo ad arrivare all'incontro è il Barella, il quale mi comunica che Cattivik e Sara non ci saranno a causa di un problema fisico che sta tartassando da un pò di tempo il nostro Sponsor; mentre Milk ci chiama per dirci che, causa il suo ritardo, preferisce non farci attendere oltre ed optare per un giro in Brugiana; resta l'incognita BigsemprepiùIguananteJim, ma è subito chiaro il suo tracollo fisico dopo la serata in dolce compagnia e sicuramente sarà in fase di recupero.

Capitolo2: Up.

Decidiamo quindi di partire ad un ritmo blando e spensierato.
Facciamo svariate soste fotografiche durante la salita per Santa Lucia con un occhio di riguardo all'ambiente in quanto: "hutr not only for race, but rispect for ambient".
Qui i V.I.P. non ci sono, ma non sanno cosa si perdono.
La temperatura è mite e l'ambiente che ci circonda si manifesta in tutto il suo splendore; anche gli aminali sembrano risentire la primavera donandoci sguardi accattivanti.

In tutto il suo splendore il Barella indica l'immensità della west coast ed io non posso far altro che ammirare la bellezza dei nostri luoghi. La salita adesso si fa dura in quanto innanzi a noi abbbiamo niente popò di meno che la Via del Soldato e solo chi l'ha transitata almeno una volta nella sua vita, sa quanto può essere aspra e selettiva. Il nostro stato (momentaneo) di non forma ci vede costretti a scendere nel tratto più ritto e tecnico, ma per fortuna la tempesta passa ed adesso c'è solo gioia. Gioia che viene un pò ghiacciata dalla sosta a Castelpoggio. Questo paesino situato ad oltre 600mt. sopra il livello del mare vive da anni il suo splendore grazie ad una popolazione di giovani che ha trovato qui un ambiente ideale per procrearsi. A rifornimento idrico ultimato, ripartiamo per la Gabellaccia.Parliamo dei tempi che furono quando esisteva una certa F22 e quasi intravedo una lacrima negli occhi del Barella quando arriviamo alla fatidica partenza del blocco indipendente.

"Bè mi tempi" dice l'avenzino con la voce un pò smorzata, ma adesso non è il momento di pensare al passato in quanto l'hutr è una realtà del presente e c'è bisogno di farla conoscere il più possibile.
Saliamo dando bagarre con chi non c'è, ma ci sarà e raggiungiamo la nostra meta. Per fortuna c'è qualcuno che ha pensato alla merenda e chissà cosa penserà Milk nel vedere questo ben di Dio.


Capitolo 3: Down.

Nonostante i miglior materiali messi a nostra diposizione,

il primo tratto del Pedofilo ci risulta un pò ostico. Non riusciamo a prendere un buon ritmo anche perchè c'è stato un notevole movimento di sassi dall'ultima volta che ci siamo venuti, ne consegue che le traiettorie che avevamo studiato non sono più valide. Per fortuna arriva il tratto veloce e qui riusciamo a dare del nostro. Rimango soprattutto colpito da un'entrata in curva del Barella che stento quasi a riconoscerlo. Purtroppo chiude troppo in uscita, ma vi assicuro che avrebbe fatto brillare gli occhi anche a Wade un movimento del genere.

.................................eccoci all'ingresso di quello che è e sarà sempre uno dei più bei sentieri della west coast.Diamo il massimo di noi sempre in questo sentiero, ma questa volta ho uno spunto in più rispetto al mio compagno che ben presto si deve arrendere a lasciarli strada. Devo dire che l'ho trovato un pò sottotono, ma capitano giornate no e l'importante e che sia in palla nei momenti che contano.Concludiamo così il nostro giro con le dovute foto di rito che non sto ad inserire in quanto vogliamo rimanere il più possibile nell'anominato.



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