lunedì 15 giugno 2009

Ma Ha uso tempi di recupero?

Prefazione.
Di titoli per questo articolo ce ne sarebbe tanti, tipo: "S E puppa"; "Scusa non l'ho fatto apposta"; "Enrico la prossima volta la maglietta XL"; "UAP, ZAP, FLAP"; "ma dove siamo nel deserto del Sahara"; "ammazzati"; ecc., ecc., ecc., ma viste le mie condizioni di ieri sera e stamattina (lunedì 15 giugno) ho preferito utilizzare questo.

Day 1.
Iniziamo con il dire che un team che si rispetta ha il mezzo giusto al momento giusto. Questa volta tiriamo fuori (grazie a "Il Bestia") un furgone Mercedes atto a garantire agi e comfort non solo agli atleti, ma anche ai mezzi.
Partiamo intorno alle 9.00 dal famigerato PEEP di Carrara (sede locale del team hutr) con una compilation di cd realizzata appositamente dal nostro manager Mr. Barella per questa trasferta, ma appena entrati in autostrada ci accorgiamo che Sean Paul è di disturbo, nonostante abbia tirato fuori degli aneddoti sui nostri trascorsi di "fanciullezza" molti interessanti;
ne consegue che per tutto il viaggio teniamo il volume dello stereo quasi a zero ed a riempire di suoni il furgone ci pensiamo noi.
Nemmeno a dire che le doti di oratore del nostro manager sono impressionanti, ma tengo a precisare subito che lo stato di serenità del nostro team non è una dote tanto facile da trovare da altre parti.
Usciti dall'autostrada, all'altezza di Ovada, cerchiamo direzione Cartosio, ma nessun cartello indica questa località per cui ci affidiamo all'intuito e, dopo aver passato Aqui Terme, proseguiamo la statale in direzione di Savona; il nostro senso dell'orientamento ci premia, a differenza di un certo Garmin che non riesce nemmeno a rintracciare il satellite, ed oltrepassato questo
eccoci a destinazione.


Giunti nell'area parcheggio, a pochi passi da quella free camping, scarichiamo il furgone ed iniziamo a preparare al meglio la location in cui trascorremo serenamente questi due giorni off-road.
N.B.: di campeggio ne ho fatto tanto, ma come questa volta difficilmente riuscirò a levarmelo dalla testa; la tenda e l'attrezzatura by Barella sono tutto quello che di più comodo ci può essere per un'esperienza all'area aperta, ed in seguito capirete il perchè.
Partiamo col montare la tenda, che assomiglia più o meno a quelle che usano i sultani quando fanno sosta nel deserto (una suite presidenziale di nylon); finito di montarla ci catapultiamo sulle panchine limitrofe per banchettare con pane nero e torta di cioccolata (by ragazza del Barella) ed ancora 4 etti di prosciutto crudo, 1/4 di pecorine e due panetti di stracchino, presi all'alimentari di Cartosio dal nostro SE2 (elettrico), il tutto annaffiato da birra, cocacola ed acqua.


Finito il fiero pasto si allontana drasticamente la voglia di provare le 4 PS che caratterizzano la 4^ tappa sprint del circuito e poi è troppo caldo e la miglior cosa da fare è un bel riposino sotto l'ombra almeno fino alle 16.00.
Al nostro "risveglio dei sensi" sappiamo tutti cosa fare: 1) vestirci; 2) prendere il furgone (con le bici già al suo interno); 3) parcheggiare davanti all'area iscrizioni e chioccare un bordello per la lista dei partenti del team hutr, in quanto l'Elettrico deve partire per primo.
Ma con una mossa "quasi" astuta dimentica la tessera in tenda: noi chiediamo di lasciare un buco libero, ma poi dico all'addetto alla lista dei partecipanti che i dati dell'assente glieli darò io e qui succede il patatrack, visto che il n°187 è stato saltato.
Riusciamo a sbrogliare la faccenda con il nostro modo di fare e qui di seguito riporto i nostri numeri di partenza così che se avete voglia di andare a vedere la classifica ci trovate:
188 - elettrico;
189 - Simò "Il Bestia";
190 - @one;
191 - barella.
Prima di andare a provare i tracciati salutiamo lo "Zio" (boss dell'organizzazione) che si espone tantissimo quando dice: "ci vediamo a cena".
N.B.: gli è andata bene che siamo ritornati tardi dalle prove perchè come bocchine siamo PRO al 100%.
Il paesaggio che troviamo in cima alla collina dalla quale parte la PS2 è il seguente:

Nel frattempo insieme al team si è unito Jhonny (Jhonny è il nome che viene dato a qualcuno quando non sai quello vero, ma gli vuoi rivolgere la parola) e con lui affrontiamo questo trail che ci risulta subito un pò ostico a causa di un terreno composto da brecciolino e sabbia, ma che bello provare qualche cosa di nuovo.



In queste foto potete ammirare la zona di partenza della PS3 e PS4 con vista della vallata.




Terminiamo la nostra giornata di prove libere e mentre il nostro uomo migliore ("Il Belva), va al recupero del mezzo accompagnato cortesemente da Jhonny, io, barella ed elettrico ci spariamo una bella doccia.
Va precisato che l'"uomo campeggio" era munito di doccia portatile che consiste in una sacca nera contenente ben 40lt. di acqua, che lasciata sotto il sole fa diventare caldo il liquido interno; purtroppo il quantitativo è sufficiente a lavare solo due persone.


Siamo tutti in ghingheri per la cena. Questa sera fusilli al ragù di cinghiale, pecorino e prosciutto, pane, birra, torta di cioccolata. Vi basta?
Rimaniamo colpiti da tre ragazzi del Lazio che puliscono le bici come mai visto prima; mi sembrano fin troppo maniacali, ma contenti loro.
Sono le 23.00 e tutto va bene: al nostro tavolo si è unito Jhonny che era andato a mangiare le trofie ad un ristorante di zona (era meglio se non ci andava e presto capirete il perchè) e ci racconta un pò del suo lavoro, dove abita, dove ha abitato e quali sono i suoi sistemi di abbordaggio.
Adesso però è l'ora di chiudere questa giornata e mentre l'elettrico se la ronfia già dentro il suo sacco a pelo, i tre moschettieri si puliscono ammodino i denti, qualcuno si leva le lenti a contatto e poi dentro nella suite a sentire il richiamo della foresta. Ma ha uso fauna Cartosio è messo così bene?

Day2
Mi sveglio ed al primo movimento che faccio.....sssssiiiiiii ecco il Barella che mi guarda e spara subito la cazzata del buongiorno; metto subito in funzione gli addominali in modo da non disturbare gli altri due campeggiatori con la mia risata.
Guardo "Il Bestia" se accenna a svegliarsi e nel mentre il manager mi fa capire che se apre gli occhi sono cazzi amari, decido quindi che è meglio alzarmi ed andare a vedere com'è la situazione fuori dalla tenda (scoprirò a fine giornata che Simone aveva i tappi agli orecchi :-).

Le bici ci sono sempre


Decido di andarmi a prendere un caffè e vedere a che ora è la nostra partenza, ma arrivato nell'area iscrizioni ecco cosa scopro.


Con tutta la calma possibile ritorno in tenda; gli altri si sono svegliati e qualcuno è improvvisamente diventato intellettuale.


Ci facciamo una bella colazione, ci laviamo, ci vestiamo e dulcis in fundo raggiungiamo il punto della partenza di questa 3^edizione del Superenduro dei Tre Fiumi con una serenità che inizia sempre più a diminuire fino a che, per fortuna, partiamo. A questo punto non resta che pedalare e salire, salire, salire; credo che una rampa continua come questa non l'ho mai provata, la Via del Soldato in compenso è una passeggiata, ma un pò a spinta, un pò pedalando riusciamo tutti ad arrive alla partenza della PS1. Il caldo comincia già a mietere vittime ed il n°187 paga il prezzo per una catena non al 100%; purtroppo me lo ritrovo davanti e quando chiedo di farmi passare......niente, non si sposta; solo durante un passaggio leggermente tecnico sbaglia traiettoria e lo sorpasso, ma nel frattempo il Barella mi ha raggiunto e riesco ad arrivare alla fine della PS a pochi metri davanti a lui. Nella risalita capisco che oggi sarà dura tenere dietro il manager e poi il caldo mi sta facendo sciogliere come un ghiacciolo.
Parte la PS2 e finchè sono in discesa riesco a tenere un buon passo, ma nei rilanci non ho forze e spingo e proprio in questi tratti vengo sorpassato. La mia volontà era quella di arrivare tra i primi 100, ma nella 2^ risalita ho pensato subito che il risultato più importante sarebbe stato quello di completare questa gara.
Lasciando stare una probabile rissa sedata prima del tempo dal buon Barella, con l'offerta al mio avversario di un bicchiere di cocacola (il tutto perchè gli avevo a malapena toccato la bici), arriviamo a fine gara con il guado del fiume Ebro e la verifica della bici che sancisce la chiusura delle ostilità.




Conclusioni
Sicuramente questa tappa è la più dura tra quelle che ho affrontato quest'anno (almeno per il momento), vuoi per le condizioni meteo (un caldo allucinante), vuoi per il livello dei partecipanti dal mio punto di vista più alto rispetto alla gara di Sestri. Resta il fatto che il mio allenamento non era dei migliori o forse meglio dire completamente assente a causa degli impegni familiari e lavorativi, con risultato finale visibile. Però mi sono divertito un sacco ed ho concluso la gara arrivando alla partenza delle prove speciali nel tempo prefissato.
Faccio i miei complimenti a Simone "Il Bestia" che fa prestazioni sempre sopra le righe; elogio all'elettrico per la sua prestazione ed al Barella che è sicuramente migliorato rispetto alla prima gara dove per mia gioia gli ero davanti.
Mi spiace che Jhonny non abbia potuto concludere la gara, ma le trofie della sera prima sono state deleterie.



Ringraziamenti
Un grazie al Barella per il suo kit all'aria aperta con il quale mi ha fatto sentire un pacha; grazie anche a Simone "Il Bestia" per averci scorrazzato con il suo furgone (ideale per fare spogliatoio) e grazie all'elettrico per la sua disponibilità, oltre al fatto che con le sue puzzette ci ha datto la possibilità di affibbiargli un nuovo soprannome ("Stè Puzzetta").

Alla prossima.

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