lunedì 27 dicembre 2010

I pensieri di Milk

Riporto di seguito quanto scritto da Milk nei confronti dell'Epic Ride for Christmas e dell'essere HUTR; buona lettura.


E’ sempre difficile, dopo una giornata come quella dell’Epic Ride di Natale, raccogliere le idee e metterle per iscritto, su “carta”.
E’ difficile perché talmente tanti sono i ricordi, le emozioni, le sensazioni provate, che la mente non sembra in grado di organizzarle e definirle con contorni netti e precisi.
E' forse proprio questa sensazione rende al meglio l’intensità della EpicRide for Christmas e non solo, ma definisce anche cosa vuol è HUTR.
In un raduno come questo c’è quel pizzico di incoscienza infantile, tuttavia così ragionata e studiata, da farti sembrare l’idea di pedalare per così tanto in condizioni limite una cosa FIGA.
Lucida follia mi viene da dire…ma a noi piace così.
Quando @one ha partorito questa idea, e quando 4 anni fa la concretizzò per la prima volta, sapeva di aver creato un mostro: ogni anno fino alla sera prima tanto è forte l’attrazione per un giro “verso l’ignoto” tanto è grande la tentazione di abbandonare l’impresa ancora prima di partire.
Metteteci il freddo, le poche ore di luce, l’incertezza del meteo…eppure ogni anno eccoci qua, e sempre di più.
E cosa ancora più “stupida” è che a fine giro, bevendo una birra nel caldo del bar, ti trovi quasi involontariamente a realizzare che in fondo “non è stata così dura” o “non ho sofferto neppure troppo”!
Arrivare a buio in piazza del duomo a Pietrasanta cancella quasi del tutto il ricordo del freddo ai piedi, della neve nelle scarpe, dell’umidità tropicale unita a temperature da siberia.
Restano le risate, le chiacchierate durante le pause, nella fatica la bellezza di pedalare sulla neve in paesaggi unici, con colori che non siamo abituati a vivere.
E’ magico scoprire posti nuovi, vedere dove ti può portare una bici: questa è la vera magia della EpicRide.
Senza fare grandi cose, senza coprire grandi distanze, senza andare chissà dove, l’EpicRide è un viaggio nel tempo, ma fuori da esso.
E’ una piccola tappa del viaggio dentro di noi, sia come ciclisti che come persone.
E’ un modo per scoprire e vivere la terra e i luoghi che ci circondano, un modo per renderli un po’ nostri.

Questa per me è la bici, questa è l’epic ride, questo è HUTR.

3 commenti:

  1. Io sono commosso............anche cerebralmente, ovvio.......

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  2. quanta poesia per un giorno di cui ricordo solo un cazzo di freddo!!!

    ovviamente scherzo, e venire giù da voi rinunciando alla polvere caduta copiosa il giorno prima (ne sarebbe uscita una domenica indimenticabile di sci fuoripista) è stato bellissimo.

    mi sono divertito, e alla fine, come dice milk, non mi è sembrato nemmeno di prendere tutto sto freddo!

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