martedì 6 ottobre 2009

In tre basta la Kangoo.

Incominciamo con il dire che il titolo è arrivato al primo colpo in quanto si metteva in discussione la capienza del mio mezzo, alchè ho esclamato: "in tre basta la Kangoo" e così è stato.

A noi si uniscono anche Yoghi ed un ragazzo del quale attualmente mi sfugge il nome (scusa), ma di tempo ne è passato un bel pò dalla gara ad ora, anche se ad essere onesti forse non l'ho mai saputo.
Mi dimenticavo di dire qual'è la destinazione, ma per quelli che seguono il nostro blog non è un segreto e per chi si collega solo ora.....parlo del Campionato Italiano Single Speed che si è tenuto il 19/20 settembre in quel di Finale Ligure.
Il viaggio scorre sereno (come è buona prassi del team) parlando dell'anno che verrà e di tutte quelle cose che si vorrebbero realizzare del quale non vi sto a parlare visto che è un'altra storia, ma ad un tratto (passato Genova) l'attenzione viene distratta da una figura femminile che guarda con fare ardimentoso i ragazzi che stanno all'interno del Kangoo. L'ormonella (come direbbe il Pazzo di Lucca) non prende il sopravvento, ma siamo curiosi di riavvicinarci nuovamente al fuoristrada per capire se quello sguardo era vero oppure immaginato dalle nostre menti; sta di fatto che il guidatore/forse marito non ci da questa possibilità, schiacciando l'accelleratore e lasciandoci così con il dubbio.
Usciamo a Spotorno ed affidandoci al navigatore Milk arriviamo a destinazione. Il primo incontro che facciamo (oserei dire programmato) è quello con il valdostano Yoda, che campermunito attendeva il nostro arrivo per posizionarsi all'interno del campeggio il più vicino possibile alle nostre tende; il tutto per supporto fisico (poi capirete perchè) e tecnico, visto che dobbiamo parlare di strategie di gara.
Sistemata la suite imperiale del Barella, decidiamo di vestirci per un giro di perlustrazione lungo il percorso sfruttando la luce del tramonto, tutto questo non prima di salutare i restanti membri del team HUTR (Poppo, Farnafa, Billo e Petit Napoleon), oltre alla crew del single speed di tutta europa.
Il percorso è fantastico anche se in certi tratti non riesco minimamente a pensare come farli in sella e poi........

ecco comparire questo popò di squarcio grazie al quale prendiamo fiato (almeno io) e ci godiamo le meraviglie della costa ligure.
Eccoci all'ultima discesa del tracciato, aka toboga, ed eccoci pronti per la cena, non prima di essersi fatti una bella doccia.
A tavola ci sono quasi tutti i partecipanti della gara del giorno dopo, ma qualche d'uno ha già la testa rivolta all'evento clou del 19 e cioè la pixie bike a tal punto da lasciare il pasto nel piatto (mettiamola così :-)).
La birra scorre a fiumi ed io bevo, ma c'è il manager Barella che lavora gli organizzatori per di correre la gara in notturna sopra una bici da bambino (16'') e come al solito la spunta. Mentre la folla si accalca lungo il toboga illuminato, noi del team aspettiamo che l'ultimo arrivato della prima batteria lasci il mezzo al nostro motivatissimo uomo e finalmente eccolo indossare il casco e prendere parte alle eliminatorie.
Va precisato che Yoda e la sua Kawasaki avevano sempre vinto ogni batteria, ma nella finale cambia tutto ed un tappo blocca il nostro atleta (per l'occasione) valdostano portanto il Barella a lottare per i posti che contano. Alla fine sarà terzo, ma quanta soddisfazione e grinta mette questo piazzamento negli animi degli HUTR.
Si continua la serata con il momento pre buonanotte offerto cortesamente da Yoda e consorte. Trattasi di grolla valdostana fatta da chi la deve fare, solo che c'è un problema, ma quando finisce questo liquido infernale? Io comincio a vedere etichette che si animano e Poppo rimane allibito quando davanti a se si presenta il fiero Silente. Non continuo questa storia perchè non ci si arriverebbe a capo, ma vi posso dire che finchè ho dirmito non ho sentito alcun chè, ma al risveglio che dolore di schiena.
Giorno 20. Mancano forse un'ora alla gara e noi siamo a fare colazione come non faccio nemmeno a casa, ma del resto la fatica sarà tanta e le energie non devono finire sul più bello.
Il manager mi fa vestire e poi mi impone di seguirlo; per qualche minuto faremo su e giù per riscaldare i muscoli, ma su mi ci ritorna soprattutto la grolla.
Consegnamo l'ultima maglietta, creata appositamente per l'evento (grafiche by Milk) a colui che 99% portà arrivare tra i primi e riconquistare la maglia tricolore (Alessandro Del Sarto).

Siamo pronti, lo schieramento è fatto e si parte.

N.B.: durante il viaggio in macchina ci chiedevamo su chi facevamo la gara; io avevo detto "tra i primi 20", ma chiaramente l'idea era un'altra (lo scoprirete più avanti).
Al primo giro le forze ci sono anche perchè le ho contenute; al secondo penso che manca più un giro ed al terzo non vedo l'ora di arrivare al traguardo. L'unica cosa che mi porta a dare di più è il biker che ho davanti, ma la classe '74 devo abdicare di fronte ad un '79, così eccomi al traguardo sudato più che mai, ma contentissimo di aver partecipato a questa gara assieme alla mia buona Vetta resa monomarcia per l'occasione.
A vincere la gara Alessandro Del Sarto, quinto il grande Yoda che non è nel pieno della sua forma, buona prestazione anche di Milk che fa rispettare le gerarchie e di Petit gli si piazza davanti e comunque grande prestazione di tutti.
Dopo una doccia ristrutturatrice siamo di nuovo alla zona di partenza, ma questa volta per assestere alle premiazioni e purtroppo sotto l'acqua. Come ho già detto A. Del Sarto di riprende la maglia tricolore, mentre a rivestire quella femminile è la solita grande Ausilia.
Io in compenso vengo estratto per una mega forma di parmigiano che ogni tanto vado a mangiare prima e dopo i miei giri in bici e non, mentre la mia Vetta è ormai monomarcia e mi sa tanto che la lascerò così per un bel pò.
Mi dimenticavo di dire che di birra quel giorno non sono riuscita a berne nemmeno un goccio, ma l'ormonella si è alzata e questa volta sul serio grazie ad una rossa con il vestitino di pelle attillato dove serve.
Salutiamo, prepariamo i bagagli e via in direzione casa, con all'interno della Kangoo due membri scassati come la mia radio, ma del resto son ragazzi.

P.S.: il prossimo anno voglio riesserci e chissà con quale mezzo. Sicuramente cercherò di portare la famiglia.
2° P.S.: scusate se ho parlato sopratutto del backstage, ma non son bono a raccontarvi la gara in se per se.

14 commenti:

  1. Voglio vedere cosa dice il Vanni di questo articolo.

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  2. finalmente un resoconto per tutti quelli che nn erano presenti!!!!
    grande!!

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  3. Scusate ma propio non c'e la faccio, Spiedo,ma come spacca????? a me sembrano dei zingari e pure barboni
    Lorenzo Vanni

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  4. Lorenzo ti voglio bene!! Sei troppo il migliore!

    Spiedo

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  5. Non capisco perchè gli vuoi così bene al Vanni, ma i gusti son gusti.

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  6. GLi voglio bene perchè fa troppo arrabbiare per essere vero!

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  7. Ciao,deve essere divertente venire in transferta con voi..ma se volessi far parte del team,come posso fare??
    Caupolican

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  8. Ciao Caupolican
    semplice basta che ti tesseri con noi
    ps: Vanni sono senza parole,ormai ho perso la speranza

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  9. anch'io mi voglio tesserare con voi
    Antonio"la quaglia"

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  10. bel racconto, ormai la mia grolla fa scuola!

    l'amico di yoghi non si chiamava martino forse?? comunque ha filtrato più alcool lui delle distillerie sain roch (dove fanno la grappa a d aosta!)

    grandissimo!
    ciao
    yoda

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  11. gran carico, mi sa che dopo la multipla forse mi piglio un kangoo o simile....

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  12. Grande HUTR team!! Barella il miglior manager della galassia, Don King in confronto è un ragazzino con i sandali Giglio.

    Il kazhako Farnafa.

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